Goro
3 Giugno 2016
Il candidato gorese punta a soluzioni per l'assistenza medica: "Coinvolgeremo medici locali per sono in prima fila"

Soncini: “Nessuna scelta calata dall’alto: ascolteremo i cittadini”

di Redazione | 4 min

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Gino Soncini

Gino Soncini

di Giuseppe Malatesta

Nell’ottica di un’area vasta che abbatta i confini amministrativi dei comuni del Delta, quale ruolo individua per Goro e per la sua comunità, in relazione anche a caratteristiche e potenzialità dei “vicini di casa”?

Andiamo sempre più verso un accentramento delle autonomie locali, il processo di unificazione è stato ormai deciso dall’alto e poco conta la volontà della popolazione. Oggi vengono dati incentivi affinché avvengano queste unificazioni tra comuni e compito di un buon amministratore è anche quello di pensare all’interesse generale della propria comunità, mettendo da parte il proprio orgoglio di cittadino ‘Goranto’ e ‘Gurinanto’. Con la riduzione costante e massiccia dei fondi da parte del Governo nazionale la possibilità di ottenere fondi per rilanciare il proprio territorio diventa importante. Il nostro è un territorio con tre vocazioni particolari e importanti: la pesca che è l’elemento trainante dell’economia gorese, il turismo come nuovo elemento, con enormi possibilità di sviluppo che potrebbe metterci al centro di un territorio come il Delta del Po. Scegliere con quale comunità unificarci dovrà essere motivo di ampio dibattito tra la popolazione e solo allora nel rispetto della volontà popolare si prenderà la decisione finale, nessuna scelta o imposizione calata d’alto, ma una scelta consapevole. I nostri vicini territorialmente sono Mesola, Codigoro, Comacchio. Con ognuno abbiamo delle affinità, si tratterà anche di valutare con quale di queste realtà potrà essere assicurata una continuità culturale ed economica, quello che è certo che l’unione con queste realtà, se avverrà, sarà anche per loro un grande valore aggiunto.

L’‘isola dell’amore’ e il Faro: quali strategie di recupero, fruizione e valorizzazione per una location di grande valore naturalistico e storico-architettonico inserita nella ‘Riserva Mab Unesco’?

Il Faro è il simbolo del nostro territorio, non essersi impegnati in modo totale per averne evitato la sua chiusura è stato un danno per la nostra immagine di Comune che vuole trovare nel turismo un nuovo elemento di rilancio e di sviluppo occupazionale. Il nostro programma prevede l’acquisizione di tutti gl’immobili a vocazione turistica-ambientale per un grande progetto di rilancio del territorio, di cui il Faro per collocazione naturale ne è il baluardo. L’essere stati inseriti nel progetto del parco inter-regionale Delta del Po come una riserva Mab Unesco, ci fornisce la possibilità di accedere a nuovi finanziamenti, dandoci la forza e le risorse per rendere unico questo territorio, oltre che come capitale della vongola, anche come centro nevralgico di un turismo ambientale unico.

La maggior parte dei candidati delle tre liste provengono dal mondo della pesca: un fedele specchio della vostra comunità. In termini occupazionali quanto crede si possa fare per ampliare le opportunità lavorative per i giovani che scelgono un percorso formativo o universitario diverso? Crede valga la pena spendere energie e risorse in questo senso oppure ritiene di potenziare ulteriormente il settore ittico per aumentarne la capienza occupazionale?

Il settore ittico è certamente il nostro mondo e proprio per questo dobbiamo garantire un futuro a questo settore, consolidando e migliorando l’ambiente e le condizioni di vita nella Sacca. Crediamo che nel settore ittico vi sia ancora spazio per nuova occupazione, rendere la Sacca viva e produttiva come un tempo potrebbe dare ancora motivo di occupazione. Dobbiamo però pensare ad un altro settore, la pesca in mare, un tempo fonte principale economica della nostra economia. Dobbiamo garantire ed assicurare che il pescatore abbia la possibilità di rientrare in porto in modo sicuro, migliorando così le possibilità di risparmio sul carburante, anche da questo settore possono venire nuovi posti di lavoro e creare un nuovo indotto occupazionale. Non nascondiamo il desiderio di ritrovare risorse economiche importanti per agevolare gli studenti che vogliono continuare gli studi, vedremo le condizioni economiche del comune, certamente ci impegneremo con le famiglie e con i giovani per creare una nuova cultura scolastica.

Goro e la frazione di Gorino sono le località più distanti dai grandi ospedale della provincia, probabilmente tra quelle coinvolte maggiormente nella mobilità passiva verso i presidi del rodigino. Un problema da risolvere o un processo ‘fisiologico’ con cui le dirigenze sanitarie devono fare i conti?

Il nostro è da sempre un territorio penalizzato per la distanza dalle realtà ospedaliere e proprio per problemi di lunghi tempi d’attesa per visite specialistiche ci rivolgiamo all’area veneta. Per cercare d’invertire questa rotta dovremmo discutere e trovare soluzioni assieme alle dirigenze sanitarie, sarà compito nostro e un impegno preciso affinché questo avvenga, cercando anche con le nuove tecnologie di rendere possibili esami anche nel nostro poliambulatorio di Goro, evitando in particolare alle persone anziani trasferimenti lunghi, costosi e faticosi. Dovremo cercare con il volontariato una soluzione per trasportare le persone bisognose ai centri di diagnosi e cura. Crediamo che nella sanità e nei servizi sanitari ci sia molto da fare e coinvolgeremo e medici locali che sono in prima fila per dare migliori cure ai propri cittadini-ammalati.

A Goro la cabala indica sempre una riconferma del precedente mandato. Andrà così anche questa volta?

Abbiamo messo in campo tutte le nostre forze, le nostre idee e la nostra esperienza di vita, siamo determinati e decisi a risolvere i problemi della nostra comunità. Sono certo che i miei compaesani hanno capito questo messaggio di decisione e forza e ci daranno il mandato di governare questa nuova fase.

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