Politica
29 Maggio 2016
L'assessore respinge le critiche dei commercianti: "Lamentarsi sui social non serve: erano presenti alla riunione e non hanno sollevato questioni"

Serra: “Ordinanza? Le associazioni ne erano già al corrente”

di Redazione | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERARetromarcia da parte del Comune? Semmai da parte delle associazioni di categoria, che erano già al corrente del contenuto dell’ordinanza ma non hanno sollevato questioni. Questa, in sintesi, la posizione dell’assessore al commercio Roberto Serra, che respinge le critiche dei commercianti alla “disordinanza” anti-degrado, il cui testo implica anche diversi effetti collaterali per le attività del centro storico. In particolare per quanto riguarda il divieto di consumare alcolici nelle vie pubbliche dopo mezzanotte, che oltre a rischiare di ‘desertificare’ il centro metterebbe anche in una posizione di vantaggio i locali con ampie distese estive a scapito dei concorrenti.

Queste alcune delle criticità messe in evidenza nelle ultime anche ore dalle associazioni di categoria, ma c’è un problema: secondo Serra infatti i rappresentanti delle imprese erano perfettamente al corrente di quali sarebbero state le misure dell’ordinanza. E per la precisione da martedì 24 maggio alle 8 di mattina, quando l’assessore al commercio ha incontrato le associazioni illustrando le future disposizioni attraverso uno schema riassuntivo (nell’immagine sottostante, ndr). In quell’occasione, afferma Serra, “nessuna richiesta di modifica o integrazione è pervenuta dai convenuti”. Né le associazioni né l’amministrazione si sarebbero quindi accorti o avrebbero dato peso agli collaterali dell’ordinanza.

“Il tutto – sono le parole dell’assessore al commercio – è stato illustrato in trenta minuti, con tutte le pause del caso, dal sottoscritto e dalla dirigente: l’essenza di quella che sarebbe stata l’ordinanza in tema alcol si riassumeva in uno specchietto assai elementare al fine di raccontare quei pochi numeri e dati utili. Nessun documento è stato consegnato perché il testo dell’ordinanza, che poi non è mutato, doveva essere terminato nella sua stesura e non era stato ancora firmato del sindaco. La procedura corretta è quella che abbiamo seguito, nessuno ha impedito di appuntarsi gli orari, il sottoscritto aveva un tablet con lo schemino e non ha sottratto la visione ad alcuno”.

Lo schema riassuntivo mostrato da Serra alle associazioni di categoria

Lo schema riassuntivo mostrato martedì scorso da Serra alle associazioni di categoria

Serra specifica che l’incontro con le associazioni non era obbligatorio per legge, ma è stato svolto comunque in quanto l’amministrazione “dialoga sempre con le parti in causa. Questi incontri in Comune servono per discutere e trattare, le esternazioni successive sui social a poco servono, a maggior ragione se l’obiettivo di qualcuno è quello di screditare il ruolo istituzionale delle associazioni, che correttamente sono state convocate dal Comune, deputate a rappresentare i diritti delle categorie, a Ferrara come in tutti gli altri comuni Italiani”. L’ultima frecciata di Serra riguarda la composizione delle delegazioni: “Tutte le associazioni di categoria ad eccezione di una erano presenti con i propri funzionari – afferma l’assessore -, non vi era pero’ alcun rappresentante imprenditore delle aree sindacali delle associazioni. Parlando di commercio e di ordinanze magari sarebbe stato utile anche la loro presenza, avrebbero dato supporto ai funzionari entrando magari con più precisione nel vivo delle esigenze”.

In conclusione Serra ribadisce il concetto iniziale, secondo cui le eventuali modifiche all’ordinanza non saranno dovute a un ‘dietrofront’ del Comune ma semmai a una piena presa di coscienza delle associazioni di categoria: “L’ordinanza non è ancora pubblicata quindi vi è ancora il tempo per effettuare un incontro – conclide l’assessore -: ascolteremo come detto quelle che sono le istanze e verificheremo se potranno essere accoglibili senza pregiudicare il perseguimento dell’interesse pubblico”.

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