Attualità
21 Maggio 2016
"Alla comunità africana dico: non sprechiamo le nostre opportunità. E agli italiani di non giudicarci dal nostro colore"

L’appello di Yusuf: “Italiani e stranieri: lavoriamo insieme per la nostra città”

di Ruggero Veronese | 3 min

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“Alla comunità africana dico: in Italia abbiamo opportunità di vita e lavoro che prima non conoscevamo. Non dobbiamo sprecarle e dobbiamo imparare a comportarci bene. Ai ferraresi dico: non guardate il nostro colore, ma parlate con noi e imparate quello che facciamo”. Yusuf Bello Osagie ha 38 anni, vive in Italia con la sua famiglia dal 2002 ed è il titolare del negozio di alimentari ‘In God we Trust’ di via Ortigara. Era presente anche lui durante il passaggio della corteo della Lega Nord di venerdì scorso, da cui sono volati insulti indiscriminati verso tutti gli africani presenti. Ci ha chiesto di poter intervenire su queste pagine per lanciare un appello pubblico a tutta la città. Senza nascondere i problemi della zona Gad, ma chiedendo a italiani e stranieri di lavorare insieme per una soluzione.

di Yusuf Bello Osagie

713c0f78-7c0e-4b39-8e00-d3d1151c70a7Sono arrivato a Ferrara nel 2002, 14 anni fa, dalla Nigeria, dopo essermi laureato in giurisprudenza a 24 anni. Da allora ho sempre lavorato e mi sono comportato bene: ho fatto l’operaio generico per 12 anni in tante ditte: Romagnoli, Parfrut e Ageco, e adesso sono proprietario di questo negozio di alimentari in via Ortigara, ‘In God we Trust’. Non ho mai spacciato droga, non ho mai rubato nulla, non ho mai avuto problemi con la polizia. Gli agenti sanno che nel mio negozio possono venire anche 24 ore su 24 perché io e la mia famiglia non siamo delinquenti, ma lavoratori.

L’Italia è molto diversa dalla Nigeria. In Italia e nel resto dell’Europa le leggi sono giuste. In Nigeria non sempre si fanno i processi e, quando una persona viene arrestata, la polizia le spara e la uccide, oppure la mettono in galera e nessuno la vede più. L’Italia è un paese giusto e per questo dico alla comunità africana che, quando si arriva dalla Nigeria, dal Camerun, dal Togo o da altri paesi, non dobbiamo sprecare le opportunità di lavorare e di vivere bene che questo paese ci offre, e che prima non avevamo. Perché rubare? Perchè spacciare? Perchè litigare per una donna? Perché ubriacarsi e poi litigare? Se facciamo queste cose, rischiamo di sprecare le nostro opportunità. Dobbiamo essere educati nella città dove viviamo e credere in Dio, che vuole aiutare tutti. Tanti immigrati africani sono onesti e vogliono solo lavorare, ma basta che pochi facciano cose sbagliate per rovinare anche la nostra reputazione e creare diffidenza negli italiani.

Ferrara è una bellissima città e non è una città di razzisti. Tutto dipende dai comportamenti, sia degli italiani che degli stranieri, e dobbiamo imparare tutti a comportarci bene e a rispettare le regole. Neri e bianchi siamo tutti uguali di fronte a Dio, e anche di fronte a me. Alcune persone devono smettere di vendere la droga, e altra gente di comprarla. Tutti quanti. Basta fumare, basta con la droga.

Vorrei ringraziare il sindaco di Ferrara, l’avvocato Tiziano Tagliani, e dirgli che per me è come il presidente degli Stati Uniti Barack Obama: è un uomo con una visione della città. E voglio ringraziare anche la questura di Ferrara perché ci sta aiutando molto e tiene lontani i delinquenti e gli spacciatori. Io non voglio criminali nel mio negozio, alcune volte li ho cacciati via io stesso. Anche se in una giornata guadagno solo 50 euro non mi importa: è meglio avere qualche soldo in meno e vivere pacificamente che vedere dei delinquenti in giro. Dobbiamo fare tutti così, insieme, italiani e stranieri, e lavorare per il bene della nostra città.

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