Cronaca
5 Maggio 2016
Il questore Sbordone: "Voglio coinvolgerle in un ampio progetto di sicurezza partecipata, sono osservatori privilegiati"

Più sicuri grazie agli occhi delle guardie giurate volontarie

di Redazione | 2 min

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questuraIl questore di Ferrara ha deciso di dotarsi di molte paia di occhi in più per garantire la sicurezza nel territorio provinciale, coinvolgendo in un’ampio progetto le associazioni delle guardie giurate volontarie presenti nel territorio ferrarese.

Nella mattina di giovedì nella Sala Ovale della questura Antonio Sbordone ha incontrato i rappresentanti delle 19 associazioni di “guardie particolari” che operano nel Ferrarese, insieme al comandante della Polizia provinciale Claudio Castagnoli che da tempo ha coinvolto molte di esse nel monitoraggio del territorio.

“Ho ritenuto opportuno approfondire la tematica delle guardia giurate volontarie perché c’erano alcuni aspetti che mi sfuggivano – spiega Sbordone – e ho appreso che ci sono 19 associazioni con oltre 300 soci che dedicano parte della loro giornata nell’ambito della vigilanza, anche se non tutti sono attivi. Li ho invitati perché volevo manifestare anche a loro la mia intenzione di coinvolgerle in un progetto complessivo di sicurezza partecipata per la provincia”.

Gli ambiti di operatività – stabiliti sulla base di convenzioni e di un decreto prefettizio – al momento sono quelli legati ai controlli ambientali ed eco-zoofili, e spesso il loro lavoro si è rivelato utile per segnalare comportamenti illeciti o anomalie nel territorio.

“Per me sono degli occhi privilegiati – spiega il questore -, cittadini-osservatori privilegiati”. Qualcosa dovrà cambiare nella loro organizzazione – “Ho chiesto loro di adottare dei regolamenti che io poi dovrò approvare”, spiega Sbordone – ma lo scopo della questura è quello di creare una “maggiore collaborazione”, ma anche di dare vita a “un’attività più generale di sicurezza come osservatori e segnalatori. È una strada che dovrà coinvolgere anche gli enti locali dato che operano tramite convenzioni”. Sbordone, infine, regala parole di elogio per Castagnoli: “Ha fatto ciò che io voglio provare a fare in scala più vasta”.

Proprio Castagnoli è particolarmente soddisfatto per il nuovo passo compiuto: “Il fatto che il questore voglia mettere dei confini ben precisi, come il fatto che le guardie volontarie debbano essere disarmate, è una cosa che dico da tempo: per fortuna viviamo in una provincia civile e non dobbiamo andare a dare la caccia a Totò Riina sull’Aspromonte. Dodici associazioni le stiamo coordinando già da 10 anni, operano nel campo dell’ambiente e della eco-zoofilia ma parte di loro con il progetto “Un mare di legalità” ha veicolato informazioni importanti ai turisti anche sulla contraffazione, segnalando nel frattempo anche altre attività illecite. Possiamo interloquire – conclude il comandante della Polizia provinciale –  con una cittadinanza attiva e informata che sa cosa fare”.

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