Politica
12 Aprile 2016
"Parole da denuncia". Appello di iscritti: “Fare fronte comune perché il triste passato non torni”

L’Anpi insorge contro Casa Pound

di Redazione | 5 min

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anpiiiiNon sono passate inosservate le dichiarazioni di Fabrizio Florestano, portavoce di Casa Pound a Ferrara, rese a Estense.com. In particolare la dichiarazione di ‘osservanza’ al credo fascista. I primi ad accendere la sirena d’allarme sono dieci iscritti all’Anpi, tra cui figurano diversi consiglieri comunali di Ferrara, come il capogruppo Pd Luigi Vitellio, i suoi colleghi di partito Davide Bertolasi, Fausto Facchini, Renato Finco. Con loro ci sono anche Leonardo Fiorentini, responsabile provinciale organizzazione Pd, Enrico Bassi, assessore a Copparo, Giuseppe Ruzziconi, amministratore unico di Ami, Serena Mercatelli, Sabina Sfargeri ed Enrico Nistico.

Tutti con la tessera dell’associazione partigiani, alla quale chiedono “di prendere ferma posizione contro simili esternazioni”. “Non siamo indifferenti alle parole che vengono pronunciate da un esponente di una formazione politica di “destra”, che si dichiara fieramente fascista – scrivono -. Il valore del l’antifascismo deve essere trasversale e conquistato ogni giorno, soprattutto in questo periodo dove sembra che tutto sia concesso. Occorre fare fronte comune perché il triste passato non torni e per difendere la democrazia, in cui oggi viviamo, ogni giorno”.

Finco interviene anche come segretario dell’Unione Comunale del Pd di Ferrara e soppesa un’altra parte dell’intervista, nella quale Florestano non rinnega nulla del Ventennio, aggiungendo che “il fascismo non ce l’aveva con gli ebrei”: “Sinceramente, da italiano, da cittadino del mondo e da segretario di una forza politica che fa dell’antifascismo un valore fondante nel proprio statuto, sono proprio stanco del fatto che ci siano persone che possano liberamente inneggiare ad un periodo così oscuro della nostra storia, proclamare la loro intolleranza, la loro violenza e nonostante ciò rimanere impuniti”.

“Non si può sopportare – prosegue Finco – l’idea che qualcuno ancora neghi l’esistenza delle norme cosiddette “leggi razziali fasciste””. Per il segretario cittadino “la negazione dei fatti avvenuti in quel triste periodo della nostra storia non è sopportabile ed è deprecabile. Il ricordo di chi è morto per la difesa dei valori fondanti della nostra costituzione, che sono il principio democratico, pluralista e di uguaglianza, non può essere ignorato e dimenticato”.

Alla luce di questo Finco si augura che “venga al più presto discussa in parlamento la proposta di legge, presentata dall’onorevole Emanuele Fiano, che riguarda la legge Scelba, varata nel dopoguerra, che punisce l’apologia del fascismo: la proposta è che diventi a pieno titolo una norma del codice penale; il passaggio avrebbe degli effetti pratici immediati, rendendo chiaramente sanzionabili una serie di fatti e comportamenti. A questo proposito ho sollecitato i rappresentanti in parlamento del Partito Democratico di Ferrara perché si attivino in tal senso”.

Dopo queste sollecitazioni arriva anche la presa di posizione ufficiale dell’Anpi di Ferrara, con il presidente Daniele Civolani che ricorda che ci sono ancora almeno due leggi (la legge 20 giugno 1952, n. 645, nota come legge “Scelba” e la legge 25 giugno 1993, n. 205, nota come legge “Mancino”), tuttora in vigore, “che proibiscono la ricostituzione del partito fascista e che le dichiarazioni del signore sopra citato sarebbero passibili di denuncia. Ma sembra che in Italia le leggi non bastino e che comunque si possano costituire ancora formazioni politiche che si rifanno alla ideologia che ci ha portato alla guerra e che per vent’anni ha privato l’Italia delle più elementari libertà”.

“Loro si rifanno agli ideali sociali del fascismo, quali?”, si chiede Civolani: “quelli che hanno portato le squadre fasciste nei primi anni venti del secolo scorso a colpire braccianti ed operai, e il partito ad allearsi ai grandi proprietari terrieri contro tutto il proletariato italiano?”.

“Loro non sono razzisti” riprende Civolani citando un altro passaggio dell’intervista. “Non lo erano nemmeno quelli che si sono riuniti a Bondeno per impedire l’apertura di una moschea che nemmeno esisteva? Loro dicono che è ora di smetterla di essere buonisti. Con chi? Con quelli che chiedono l’elemosina, con i rom (come stanno facendo i loro camerati in Ungheria), con le persone Lgbt, con quelli che cercano un posto lontano dalla guerra e dalla fame? a me sembra di sì, ho davvero l’impressione che il fascismo del signor Florestano sia solo e semplicemente fascismo ammantato, questo sì, di un falso buonismo che rifugge solo a parole dalla violenza, nè più nè meno di quello col marchio M, lo stesso impresso sui berretti di un tristemente famoso battaglione”.

Il presidente dell’Anpi sottolinea poi “una non piccola vena di incompetenza nelle dichiarazioni riportate da Estense.com, almeno dove afferma che «Il fascismo non era razzista e non ce l’aveva con gli ebrei. Non parte dal presupposto della razza ariana come il nazismo e da questo per fortuna si differenziava notevolmente»: dovrebbe leggere di più e informarsi ad esempio sulla sorte della comunità ebraica di Roma, ma anche soltanto della nostra ferrarese, poichè la stragrande maggioranza degli ebrei italiani fu consegnata ai nazisti proprio dai fascisti”.

“Io sono dell’Anpi – conclude Civolani – e sono fiero di farne parte, lo sono in forza del fatto che condivido, insieme a decine di migliaia di altri in Italia, gli ideali di coloro che hanno liberato questo Paese, insieme ai militari italiani e alle forze alleate, dal giogo fascista e dall’occupazione nazista; lo sono perchè il mio credo sta negli articoli della Costituzione dove davvero non ci sono discriminazioni e in forza dei quali uno come Florestano può parlare e dire ciò che dice senza finire al confino a Ventotene o a Eboli. Purtroppo la nostra Costituzione è smaccatamente buonista, come lo è del resto la Democrazia e l’intero sistema dei diritti che noi riteniamo inviolabili e allora la domanda non è cosa facevate fuori da quel supermercato, o quanti clandestini riuscireste a fucilare in un giorno ma: qual è la forma di Stato che auspicate? un solo partito? un solo sindacato? un solo Duce? Ahì està el busilis!”.

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