Attualità
12 Aprile 2016
A un consorzio il compito di gestire spazi e imprese con la supervisione del Comune

Il ‘nuovo’ e più trasparente Spazio Grisù

di Daniele Oppo | 4 min

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Il vicesindaco Massimo Maisto lo aveva annunciato lo scorso dicembre, ora il cambio di marcia per Spazio Grisù diviene realtà.

Gli spazi della ex caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli verranno infatti gestiti per i prossimi 7 anni da un consorzio di imprese – che sia chiama Consorzio Factory Grisù -, selezionato con apposito bando, con la supervisione del Comune che ha l’immobile in comodato gratuitp dalla Provincia per i prossimi 9 anni.

“Abbiamo chiesto che l’associazione (Spazio Grisù, ndr) facesse uno o più passi indietro perché avevamo bisogno di una svolta imprenditoriale nella gestione”, spiega Maisto durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo consorzio.

La svolta in parte è stata imposta dalla necessità di utilizzare gli 800mila euro di cofinanziamento dalla Regione e dalla Provincia per interventi infrastrutturali di agibilità ed accessibilità dell’edificio: la Regione pretende che il soggetto gestore e destinatario dei fondi venga selezionato tramite un bando; ma il bando preparato dal Comune è andato anche più in là, fissando paletti (come la sostenibilità), imponendo obiettivi e impegni (75mila euro di fondo consortile minimo) e garantendo una supervisione tecnica del Comune sull’operato.

Messa da parte l’associazione, rimangono comunque le imprese insediate, nove delle quali hanno composto il consorzio, unico partecipante a un bando impegnativo che comporta anche uno sforzo finanziario, tant’è che alcune (Innova e KappaLab) hanno deciso di rinunciare e quindi di uscire da Grisù. Rimangono, anche se non tutte sono già insediate, Archliving, Dorotea, Studio Brini-Menis, MiDo, OurLab, Quantility, Tryeco 2.0, Unbeldì Design e Obst.

Nove imprese in tutto, ma con l’obiettivo di non rimanere sole: “Nove aziende sono il punto di partenza – spiega Massimo Marchetto di Quantility e presidente del consorzio -, puntiamo ad averne altre. Ci sono ancora molti spazi disponibili e cresceranno con ulteriori assegnazioni da parte della Provincia”. Per selezionare i nuovi pretendenti (che dovranno essere obbligatoriamente integrati nel consorzio e condividerne obiettivi e responsabilità) ci saranno bandi pubblici – “ne abbiamo chiesti almeno due all’anno”, afferma Maisto – e la decisione spetterà al Consorzio e al Comune con un’amministrazione pubblica che, finalmente, entra in gioco per selezionare gli occupanti di uno spazio pubblico evitando di lasciare la procedura nelle sole mani di un’associazione privata.

Le condizioni per i nuovi ingressi non sono però ancora state stabilite: “Manca ancora il regolamento – spiega Marchetto – ma nel bando ci sono paletti e indicazioni di base: le aziende che entreranno useranno lo spazio gratuitamente, per contro dovranno impegnarsi per lo sviluppo del progetto e dovranno entrare nel consorzio. Questo non è un condominio dove non si paga l’affitto”.

Non sono mancate le lodi per chi ha permesso a Grisù di partire: “Tre anni fa – afferma l’assessore alla Rigenerazione urbana Roberta Fusari –  siamo venuti qui co un visione di alcuni ‘folli’: l’idea di rigenerare un luogo molto diverso da come è ora. Dopo tre anni sono qui a confermare che questo tipo di visione può diventare la normalità”. Nessun accenno da parte dell’assessore ai dubbi che al tempo si accumularono – senza trovare chiarimenti soddisfacenti – sui permessi e agibilità degli spazi utilizzati. A toccarli, in maniera generica, è stato Maisto: “Ci sono state polemiche e non vanno nascoste: io penso che in questi casi bisogna aprire, far conoscere e capire se alcune di queste polemiche possono essere costruttive”.

Il vicesindaco ha al contempo lodato la ex presidente della Provincia, Marcella Zappaterra: “Ha avuto un grande coraggio nel far partire questo progetto. Se non lo avesse fatto oggi probabilmente staremo a parlare del bisogno di sgomberarlo o meno, con qualcuno che verrebbe a filmare”.

Il compito del nuovo Spazio Grisù sarà non solo quello di lanciare l’innovazione aziendale e creare lavoro ma anche riqualificare il quartiere e anche per questo alcuni spazi potranno essere utilizzati per piccoli eventi, iniziative pubbliche e manifestazioni.

Un’altra parte dell’attività sarà quella di fornire servizi alle aziende e qui entra in gioco la partnership con Cna: “Queste imprese, questo spazio, sono il principale antidoto al degrado e il volano per la sicurezza”, afferma il presidente Diego Benatti. Non potevamo non starci, l’idea che sta sotto questo progetto è l’idea che abbiamo di questo territorio, di sviluppo”. “Si è passati da un progetto con tanti meriti ma a cui mancava un pezzo dal punto di vista aggregativo e dei servizi al primo consorzio di questo tipo a livello regionale – afferma Alessandro Fortini, responsabile sviluppo e innovazione dell’associazione di categoria -. In questi sette anni saremo al fianco di queste imprese. L’obiettivo è aumentare le imprese, farle crescere e supportarle. Questo è il primo consorzio di questo tipo a livello regionale”.

Tra i partner, oltre a Comune e Provincia, ci sono anche Acantho, che connette tutto lo stabile con la fibra ottica, Assicoop (Unipol) e la fondazione Campagna Amica di Coldiretti, che ogni settimana proprio negli spazi di Grisù allestisce un mercatino.

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