Meno di dieci righe per spiegare ai clienti che l’attuale situazione di Carife – quella determinata dalla fase di risanamento appena avviata – non è colpa dei dipendenti, né dell’azienda ma solo del Governo.
Così i sindacati Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugil Credito e Uilca intervengono in merito al piano di risanamento per le banche in crisi, quello di Carife in particolare, concordato dal Consiglio dei ministri e da Bankitalia.
“Le organizzazioni sindacali – si legge nella nota – informano tutti i clienti ed utenti dell’Istituto che quanto sta avvenendo in relazione ad alcune categorie di obbligazioni ed alle azioni dell’Istituto stesso non dipende né dal personale né dall’attuale azienda. Trattasi di decreto legge approvato dal Governo Italiano e delle conseguenti istruzioni emanate dalla Banca d’Italia. Le organizzazioni sindacali stanno valutando tutte le possibili iniziative”.
Tutto qui, poche parole per esprimere la stessa preoccupazione che la Fondazione Carife aveva esternato nella serata di lunedì, ma con toni ben più accesi e circostanziati, e annunciare future (ma più che mai generiche) iniziative.