Cento
9 Novembre 2015
I medici dell'ospedale "Maggiore" di Bologna hanno sciolto la prognosi

Aggressione a Renazzo, Maria è fuori pericolo

di Redazione | 2 min
(foto di areacentese)

(foto di areacentese)

Renazzo. C’è almeno una buona notizia dopo giorni di apprensione per le condizioni delle due donne selvaggiamente aggredite a Renazzo la mattina di venerdì. I medici hanno sciolto la prognosi per Maria Humeiuc, 53 anni, ricoverata all’ospedale “Maggiore” di Bologna, dopo la delicata operazione cui era stata sottoposta e ora non è più in pericolo di vita.

La donna è stata risvegliata dal coma ed è uscita dalla rianimazione per essere spostata alla terapia sub-intensiva. Dovrà continuare una importante – e probabilmente lunga – fase di recupero ospedaliero ma i segnali di miglioramento sono stati importanti.

Lo stesso, almeno per il momento, non si può dire per sua suocera, Cloe Govoni, l’ex professoressa di 84 anni ricoverata al Sant’Anna di Cona. Le sue condizioni erano fin da subito molto critiche e al momento, pur essendo in condizioni stabili, è ancora gravissima e la prognosi non è stata ancora sciolta.

Le due donne erano state brutalmente picchiate da due rapinatori – Leonard Veissel e Florin Constantin Grumeza, arrestati entrambi nella notte tra venerdì e sabato dai carabinieri di Cento -, colpite ripetutamente a mani nude, al torace, in testa e al volto. Secondo quanto affermano gli inquirenti, nella porta di casa non sono stati trovati segni di effrazione, quindi è probabile che i due siano riusciti ad entrare utilizzando qualche escamotage.

L’indagine non è chiusa, gli inquirenti si concentrano sulle tracce e sul materiale – i gioielli – rubato in casa e probabilmente venduto subito. In un momento in cui le vittime non possono parlare (ma la speranza è che Maria, che con le poche forze rimaste riuscì a chiamare il 118 prima di accasciarsi, possa farlo presto) la collaborazione dei cittadini e le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno avuto un valore inestimabile per poter giungere ai due arresti e compiere il primo, importantissimo, passo per la prosecuzione delle indagini.

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