Sport
29 Ottobre 2015
I tafferugli avvenuti sull'A1 il 10 ottobre scorso dietro la decisione dell'Osservatorio sportivo

Spal, scontri con tifosi di Rimini all’origine delle trasferte vietate

di Redazione | 3 min

spal-curvaSarebbero degli scontri con i tifosi di Rimini avvenuti il 10 ottobre nell’autostrada A1 dopo la sfida tra Prato e Spal all’origine della decisione delle prefetture di Mantova e Macerata di vietare per i tifosi biancoazzurri le trasferte a Manotva e Macerata.

Le due tifoserie – la notizia venne già distribuita dall’Ansa il 12 ottobre scorso – si sono incrociate in autostrada di ritorno da Prato e Pontedera e i primi tafferugli sono nati in autogrill. Poi c’è stato un inseguimento tra i pullman e, infine, la resa dei conti con una scazzottata e lancio di bottiglie – ancora più pericoloso per il passaggio di altre autovetture sulla carreggiata – vicino allo svincolo di Roncobilaccio, dove è stata necessaria una carica di alleggerimento da parte del reparto mobile della Polizia di Stato, che passava di lì ritornando da un servizio d’ordine in un impianto sportivo. Dopo l’intervento della Polizia, con due agenti lievemente feriti, la situazione è tornata calma in pochi minuti e i due pullman sono hanno ripreso il viaggio verso le rispettive destinazioni.

Sono tali scontri che hanno portato alla decisione – drastica e molto criticata dalla società e dall’amministrazione comunale estense – di vietare due trasferte ai sostenitori della Spal, dirigenti compresi. Non è escluso però che possano essere presi provvedimenti anche più forti, come Daspo e denunce penali.

Sulla questione si esprime in giornata la stessa società Spal che dà vita a un ulteriore caso burocratico. “Il divieto di trasferta a dirigenti e accompagnatori della Spal è stato comunicato al presidente Mattioli ieri (mercoledì 28, ndr) alle 16.30 dalla presidente della S.S. Maceratese Tardella su disposizioni della Questura di Macerata. Ritenendo tale provvedimento oltremodo grave e senza precedenti, il presidente Mattioli, subito dopo, aveva ritenuto opportuno informare i vertici della Lega Pro che a loro volta si sono interessati presso l’Osservatorio di Roma. Apprendiamo alle ore 11.32 di oggi (giovedì, ndr), da fax della Questura di Macerata, inoltrato dalla S.S. Maceratese, che questo divieto per i nostri dirigenti e accompagnatori non è mai stato disposto”.

A seguito di tutto questo, la “Spal 2013 si interroga sulle due comunicazioni, di tenore diametralmente opposto, dove prima si dispone il divieto per i nostri dirigenti, poi viene negato. La società Spal 2013 ci tiene a sottolineare inoltre che fino a ieri non era in alcun modo a conoscenza dei gravi fatti accaduti tra tifosi spallini e riminesi nella serata del 10 ottobre scorso sull’Autostrada A1. Nessuno dei dirigenti e dei tesserati di Spal 2013 – si legge ancora nella nota – è in nessun modo connivente con i responsabili degli incidenti accaduti. Accertati i fatti l’auspicio della società è che vengano individuati i responsabili di atti contrari alle legge verificatisi dopo la partita di Prato e al contempo che vengano tutelati i diritti di quei tifosi, la stragrande maggioranza, che si sono sempre comportati in modo esemplare, consentendo loro di seguire la propria squadra in casa e in trasferta”.

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