A caccia del ricercato, trovano un omonimo: denunciato perché irregolare
Gli agenti della Polizia Locale trovano l’omonimo del ricercato, denunciandolo comunque per permesso di soggiorno scaduto e ordine di allontanamento
Gli agenti della Polizia Locale trovano l’omonimo del ricercato, denunciandolo comunque per permesso di soggiorno scaduto e ordine di allontanamento
Un 60enne residente nella provincia di Ferrara è finito agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa aggravata, nell’ambito di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato di Patti (Messina) e coordinata dalla Procura della Repubblica locale. Insieme a lui sono stati raggiunti da misure cautelari un 20enne della provincia di Ravenna, anche lui arrestato, e un 21enne del Bolognese, sottoposto all’obbligo di dimora
Il gip ha sottolineato il "rilevantissimo numero di reati contro la pubblica amministrazione" al quale ci si trova di fronte, ma anche "una lunga serie di corruzioni, proprie ed improprie, nonché di falsi in atto pubblico", tutti commessi tra la fine del 2018 e il maggio del 2019
Dopo il violento nubifragio che ha colpito Rimini, causando allagamenti, alberi caduti e gravi disagi alla circolazione, sono arrivati anche da Ferrara i primi rinforzi per affrontare l’emergenza. È partita dal comando provinciale dei vigili del fuoco una squadra composta da cinque unità, con un’autopompa serbatoio (Aps), per prestare aiuto
"È un momento molto doloroso per tutta la nostra comunità, la Cgil di Ferrara, salutare Glauco che ha fatto così tanto bene alle persone che ha incontrato nel suo percorso sindacale". Con queste parole la segretaria della Cgil di Ferrara Veronica Tagliati saluta il "compagno" Glauco Melandri scomparso all'età di 68 anni
I professionisti del Cepim di Genova al lavoro con ragazzi disabili
“È un problema di ignoranza. E l’ignoranza fa venir fuori al paura”. Commenta così il dottor Aldo Moretti la notizia della madre che ha ritirato la figlia perché nell’asilo lavora una assistente con la sindrome di Down. E lui, psicologo, direttore scientifico della fondazione Cepim di Genova, impegnata nell’assistenza alle persone con sindrome di Down, conosce bene la persona vittima di quest’episodio di discriminazione.
“La ragazza è stata seguita fino a pochi anni fa da noi, come consulenza esterna, e posso garantire che è perfettamente in grado di svolgere le mansioni che le sono state sottoposte come qualsiasi altra persona. Se la donna in questione non fosse connotabile come Down per l’aspetto esteriore, nessuno si sarebbe accorto della differenza”. Moretti ricorda che i propri utenti vengono seguiti da un cast di persone “che fa questo lavoro da tantissimi anni ed è composto da psicologi, pedagogisti e mediatori al lavoro”. Il Cepim infatti, che proprio oggi compie 40 anni di attività, è la prima struttura di questo tipo nata in Europa. E in tutti questi anni “devo dire che non è mai capitato un episodio così eclatante, anche perché continuiamo a inserire persone nel mondo del lavoro che vengono accettate molto bene sia dai datori di lavoro che dagli utenti. E gli inserimenti avvengono in tutti i settori, pubblici e privati, comprese scuole materne o elementari”.
Nei giorni scorsi il direttore ha sentito la famiglia dell’ausiliaria. La preoccupazione maggiore riguarda il modo in cui l’assistente può reagire a un “rifiuto” del genere: “sono ragazzi molto sensibili e suscettibili e vivono male il rifiuto. Sono persone molto dolci e possono avvertire un dolore in forma più intensa che altri”.
Nella vicenda si inserisce il Comitato Ferrarese Area Disabili. “E’ quanto mai deprimente dover assistere per l’ennesima volta ad un fenomeno di “tentata emarginazione” – afferma il presidente Carlos Dana -, dopo innumerevoli battaglie e sforzi volti a promuovere l’inclusione sociale di persone con disabilità e a divulgare ogni tipo d’informazione circa la possibilità di integrare tali persone, in un mondo talvolta a loro ostile, non per una loro incapacità sociale o lavorativa, ma per l’ignoranza, in senso buono, di coloro i quali non riescono o non vogliono vedere oltre l’apparenza”.
Alla responsabile dell’asilo nido, va il plauso del comitato “per aver difeso, sia diritti della propria ausiliaria in quanto lavoratrice, che la sua dignità in quanto persona umana. Alla madre che ha ritirato la propria figlia dall’asilo nido, invece, rivolgiamo l’auspicio di potersi ricredere, magari questa domenica 11 ottobre in occasione delle Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, cercando di conoscere più da vicino queste persone, così da non perdere l’occasione per scoprire la loro capacità di fare, amare e dare al prossimo. In virtù del fatto che giustamente, si preoccupa tanto per la crescita di sua figlia, non permetta che questa diventi in futuro una persona superficiale, in grado solo di diffidare di tutti coloro che sembrano diversi ed incapace di cogliere le vere potenzialità delle persone con cui si dovrà rapportare durante la propria vita. Visto che a quanto pare, non finiremo mai di doverlo ripetere, è bene ricordare che avere un’incapacità, non significa essere incapaci ed infine che, la diversità nella maggior parte dei casi e soprattutto quando si parla di persone, non è una condizione di cui diffidare, ma bensì se approfondita, un’opportunità di crescita”.
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