Politica
3 Ottobre 2015
L'azienda sanitaria replica ai dubbi espressi in un'interrogazione dal consigliere comunale Bova (Fc)

Prescrizioni farmaci, i chiarimenti dell’Ausl

di Redazione | 3 min

auslA seguito degli articoli apparsi nei giorni scorsi sui quotidiani locali in materia di prescrizioni farmaceutiche, l’Ausl di Ferrara cerca di fare chiarezza.

Il riferimento è all’ “Accordo” con i sindacati dei Medici di Medicina Generale della provincia di Ferrara sottoscritto da uno dei due sindacati maggiormente rappresentativi (secondo l’interrogazione del consigliere Bova di Fc sarebbe un sindacato minore, ndr) e dall’Azienda USL di Ferrara. “Tale accordo – afferma l’Ausl – non prevede alcun taglio alle prescrizioni farmaceutiche fondamentali per la prevenzione e per la cura delle malattie. Anzi l’accordo, negoziato con le organizzazioni sindacali in una logica di condivisione, promuove un uso corretto del farmaco, in modo che sia utile per la salute dei cittadini; prevede il rafforzamento, con il supporto dei medici, del concetto di appropriatezza prescrittiva. Ciò significa che il medico decide quale è il farmaco più efficace e lo prescrive quando serve”.

“Sensibilizzare gli utenti e diffondere conoscenze sul corretto utilizzo dei farmaci e delle prestazioni sanitarie – osserva l’azienda sanitaria –  fa parte dei concetti di appropriatezza delle cure e di equità dell’assistenza. Fornire le cure effettivamente necessarie, permette di liberare le risorse affinché siano assicurate a tutti i cittadini equamente, i servizi sanitari di cui hanno bisogno. Allo stesso modo farmaci costosi non garantiscono automaticamente la migliore cura per il paziente. Sta al medico, in un’ottica di una appropriatezza prescrittiva ed equità assistenziale, indicare i percorsi più idonei. Soprattutto rispetto ad alcune categorie di farmaci che necessitano di una particolare attenzione in termini di appropriatezza prescrittiva: sartani (ipertensivi), antidepressivi, gastroprotettori, etcc..L’intesa Medici-Azienda Usl si concentra anche sulla necessità di aumentare l’attenzione del medico verso la cura, ed i controlli periodici dei pazienti più fragili come, ad esempio i diabetici, quelli affetti da patologie respiratorie, da insufficienza renale cronica, i cardiopatici, ecc , che hanno una particolare incidenza nella provincia di Ferrara”

Ancora, secondo l’Ausl, “i nuovi bisogni legati alla specificità della provincia ferrarese ai quali si cerca di dare risposta nell’accordo aziendale, condivisi con i medici che lo hanno sottoscritto, sono ben compresi negli obiettivi nazionali e regionali, che fanno diretto riferimento all’appropriatezza prescrittiva, su farmaci, analisi; alla valutazione costante degli assistiti, tanto più se ammalati di una patologia cronica;ai servizi sanitari basati sulle esigenze proprie del cittadino. Spendere di meno e curarsi meglio è il tema del quale l’Azienda Usle medici di medicina generale vogliono occuparsi. Dal confronto dei nostri dati provinciali con le altre Aziende Sanitarie si nota che, spendere più in farmaci non è correlato a maggiore salute, dimostrando in pratica ciò che l’appropriatezza ci dice: prescrivere di meno seguendo criteri di maggiore efficacia”.

Secondo quanto riporta l’azienda sanitaria, il 10% dei cittadini di Ferrara assume più di 10 farmaci al giorno, con evidenti effetti negativi sulla propria salute. “È questo comportamento che deve essere corretto – spiega l’Ausl -. D’altra parte è naturale che questa azione sul miglioramento della salute richiederà un proprio tempo di realizzazione. Nei prossimi mesi, come dichiarato nella intesa, ci attende un recupero sugli sprechi limitato al 3%, completamente re-investito nella salute dei cittadini, con servizi aggiuntivi dei medici di medicina generale come assistenza nelle case della salute, ospedali di comunità. La prescrizione ed il consumo delle diverse categorie di farmaci, dagli ipertensivi agli antidepressivi alla vitamina D, deve essere ri-orientato verso gli obiettivi standard e migliorare la salute dei cittadini, non certo per ridurre la spesa farmaceutica. Da anni non venivano modificati gli obiettivi di salute dei Medici di famiglia, mentre i bisogni dei cittadini sono oggi profondamente cambiati, così come sono mutati i setting assistenziali: il medico di medicina generale è per le aziende territoriali e per il cittadino il primo e più importante riferimento per l’ingresso nel Servizio sanitario regionale. Le innovazioni proposte dall’accordo – conclude l’azienda – mettono in luce uno dei fondamentali valori del sistema sanitario dell’Emilia Romagna quello dell’universalità, cioè assistenza assicurata a tutti i cittadini. Principio dal quale non si deroga”.

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