Politica
4 Agosto 2015
Summit in prefettura. Marchi (Pd): “Una grande buffonata del governo”

Profughi, sindaci sul piede di guerra

di Marco Zavagli | 4 min

profughiSindaci sul piede di guerra per la questione profughi. È previsto per domani, mercoledì 5, un summit in prefettura alla presenza di tutti i rappresentanti dei municipi del territorio per fare il punto sull’accoglienza in provincia di Ferrara.

L’assessore del Comune di Ferrara Chiara Sapigni ha già fatto capire ai primi cittadini che “bisogna essere concreti e cercare la massima disponibilità”. Vale a dire che non può essere solo il capoluogo a farsi carico dei nuovi arrivi e qualche altro Comune, volente o nolente, dovrà allargare le braccia. Possibilmente non in segno di disperazione, ma di benvenuto. “Oggi mancano alloggi e sono solo 12 i comuni del forese coinvolti nell’operazione”, ribadisce la Sapigni.

C’è già però chi mette le mani avanti. Come Eric Zaghini, sindaco di Berra, uno dei paesi, assieme a Copparo, al primo posto tra le ipotesi di nuovi arrivi. “Pare che sia previsto un forte afflusso nei prossimi giorni – conferma Zaghini – e Ferrara, come capofila, ha già provveduto a individuare un soggetto privato disposto ad affittare appartamenti. Vorrei quantomeno che si venisse incontro anche alle nostre esigenze. Attorno a Ferragosto tutte le nostre forze saranno impiegate per la festa del patrono e una gestione dell’emergenza ci metterebbe in difficoltà”. Zaghini parla esplicitamente di “emergenza”, malgrado proprio la Sapigni invitasse in sede di commissione consiliare a non considerarla tale, ricordando come “il numero di sbarchi per il primo semestre del 2015 non superi quello del 2014”. “Prima di dire che è o non è un’emergenza devo essere messo nelle condizioni di capire cosa avremo di fronte – riprende Zaghini -, posto che per gestire casi come questo serve la collaborazione tutti i soggetti istituzionali”.

E a quanto pare, almeno per l’incontro di domani, qualche soggetto istituzionale verrà a mancare. Il sindaco di Bondeno potrebbe disertare il summit in prefettura. “Anche Alan Fabbri diceva che il suo Comune non avrebbe mai accolto migranti – fa notare la Sapigni -, e invece da anni Bondeno partecipa con l’associazione “Accoglienza” di Salvatonica che offre una grande disponibilità”.

Per decifrare numericamente questa disponibilità vengono incontro per ora solo dati ufficiosi. Si parla di un centinaio di persone in arrivo nel brevissimo periodo. Una ventina verrà destinata al Copparese. Gli altri attendono ancora una destinazione.

Ad oggi nel territorio del Comune e della provincia di Ferrara sono presenti, secondo dati aggiornati al 23 luglio, 378 migranti. Di questi 227 nel capoluogo, gli altri distribuiti tra i comuni del forese: 36 a Fiscaglia, una trentina a Comacchio, altrettanti a Codigoro e Cento, 19 a Ostellato, 17 ad Argenta, qualche unità a Lagosanto.

Dei 378 migranti, 324 sono giunti grazie all’operazione Mare Nostrum. A questi si sommano 84 richiedenti asilo inseriti nel sistema Sprar (previsto dalla legge Bossi-Fini) e 59 presenti nell’hub di Pontelagoscuro, per un totale di 521 “ospiti” delle strutture di accoglienza.

Ma a puntare i piedi non sono solo sindaci di destra. Anche Andrea Marchi, del Pd, che già in passato aveva fatto capire la propria opinione in merito, non esita a criticare “questo strano principio di proporzionalità spalmato sul territorio”, al quale si aggiunge “un metodo di accoglienza che non posso non contestare, in quanto non è rispettoso né dei migranti né dei territori, è solo una grande buffonata del governo”.

L’assessore sa che sarà un compito arduo mettere tutti d’accordo, ma torna a chiedere “collaborazione e non contrarietà, per favorire un inserimento attivo e collaborativo”. “Chi d’altronde – ricorda la Sapigni – può conoscere meglio come inserire i nuovi arrivi nei rispettivi territori se non i sindaci? Loro possono indicare le attività di volontariato o quelle socialmente utili per impiegarli nei primi sei mesi nei quali, per legge comunitaria, non possono lavorare”. E di esempi positivi, in questo senso, già ce ne sono. “Penso a comuni più piccoli come Vigarano, premiato di recente all’Expo in tema di accoglienza e inserimento profughi nelle strutture di Caritas, Auser e Polispostiva, o a Masi Torello, che ha facilitato l’inserimento nel tessuto sociale facendo imbiancare la scuola e aiutare la cittadinanza dopo il nubifragio”.

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