Sport
3 Agosto 2015
Dai successi sulle kart al primo campionato sulle monoposto, la storia di un 17enne ferrarese dal cognome 'ingombrante'

Mattia Ferrari, dal trattore alla Formula 4 sull’onda del talento

di Ruggero Veronese | 4 min

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È una passione nata quasi per caso quella di Mattia Ferrari per l’automobilismo sportivo. Da quando nel 2010, a 11 anni, si reca a Misano assieme per assistere a un Gran Premio e la sua attenzione viene catturata da uno dei piccoli kart parcheggiati dietro i box. “Che cos’è quello?”, chiede il ragazzino al padre. “Mi piacerebbe provarlo”. E in quel momento nella sua testa nasce un sogno: diventare un pilota professionista. Un sogno che però, contrariamente a quelli di tanti coetanei, non rimane una semplice fantasia ad occhi aperti. Perché appena cinque anni dopo Mattia ha già alle spalle tre partecipazioni al campionato italiano di kart con un titolo nazionale sfiorato per una manciata di punti, dopo diversi piazzamenti sul gradino più alto del podio. E adesso, a 17 anni, il grande salto: alla guida di una monoposto della Formula 4. Contando solo sul proprio talento e sugli sforzi della famiglia, in uno sport dove finanziamenti e sponsorizzazioni sono a dir poco indispensabili per poter disporre di un mezzo competitivo.

Proprio gli ostacoli economici danno la misura dell’impegno necessario per emergere negli sport a motore. La F4 Italian Championship infatti è nata dalla ceneri della vecchia Formula Abarth per cercare di limitare la competizione ‘fuori dalla pista’ tra le scuderie, che finisce per premiare in gara chi ha il maggior budget da investire nel mezzo e in costanti ricambi. Nell’attuale campionato le monoposto e i loro componenti sono tutte omogenee (montano lo stesso telaio e motori Fiat – Abarth 1400 cc da 140 cavalli), ma questo non significa che il fattore economico non incida: “Chi ha i budget maggiori – ci racconta Mauro Ferrari, padre di Mattia – riesce a sostituire le gomme per tutte le prove libere, o a scegliere il tipo di carburatore per ogni gara a seconda del tipo di tracciato. Per noi quel livello di spesa non è ancora affrontabile”.

Ma grazie ai risultati in pista ci sono concrete possibilità che qualche sponsor si accorga del talento ferrarese e sia disposto a investire sul suo futuro negli sport a motore. D’altra parte le premesse sono buone: pur essendo entrato nel circuito a un’età già relativamente avanzata (a 12 anni), Mattia ha scavalcato agevolmente corridori altrettanto giovani ma ben più navigati, classificandosi terzo già al primo campionato di kart disputato nel 2012. In primavera ha deciso di fare il grande passo prendendo parte a un test sulle monoposto da Formula 4 del Team Antonelli Motorsport e la prova ha dato i frutti sperati: Mattia è stato inserito nella ‘rosa’ della squadra, che aveva i programma di farlo esordire in autunno, a metà campionato. Ma il 3 maggio, durante la gara di apertura a Vallelunga, i box decidono di ‘lanciarlo’ a sorpresa, in una pista dove il giovane ferrarese in precedenza ha corso una sola volta. Mattia parte 21° su 30 partecipanti e chiude la Gara-1 all’11° posto. Sfiorando l’impresa di conquistare la pole position in Gara-2, visto che la griglia di partenza per la seconda manche inverte l’ordine di arrivo dei primi 10 classificati. Ora il prossimo appuntamento sarà nel fine settimana del 5 e 6 settembre ad Adria.

Una bella gioia, ma anche un bell’impegno per la famiglia Ferrari – cognome piuttosto ingombrante, considerato il tema -, che gestisce un’azienda agricola a Duecentola. Convinta però che la priorità per Mattia rimanga lo studio: “Chiaramente questo sport un po’ di tempo lo toglie, ma non è una scusa per non fare il proprio dovere”, afferma convinto il padre Mauro, appassionato di automobilismo ma non al punto di considerare Mattia un ‘figlio d’arte’. In compenso è proprio grazie all’attività dei genitori che il 17enne ferrarese ha cominciato ad apprezzare i motori: “Se guida già l’automobile? Noi abitiamo in campagna e qualche volta – ammette scherzosamente il padre – nelle strade private tra i campi gli ho fatto provare. Ma il suo primo mezzo è stato il trattore. Anzi, non è che potrebbe venirne fuori una bella idea pubblicitaria? Mattia che scende dal trattore e sale sulla monoposto”. Un’idea che potrebbe attrarre anche qualche nuovo sponsor per il giovane talento della Formula 4: “Contatti già avviati? Si, abbiamo diverse promesse – afferma il padre -, ma per il momento non si sono ancora concretizzate”.

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