Cronaca
11 Luglio 2015
Fermo per i presunti responsabili di una serie di scippi

Rapinatori traditi dai selfie

di Marco Zavagli | 4 min

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unnamed (2)Stavano terrorizzando la città con una serie di scippi e rapine in rapida sequenza. Ora la Polizia di Stato è certa di aver messo la parola fine alle loro gesta, che “potevano avere conseguenze drammatiche – assicura il comandante della squadra mobile, il vicequestore Andrea Crucianelli -, data la tarda età di alcune vittime, che non ci sono state solo per caso”.

La procura ha emesso tre fermi per indiziato di delitto nei confronti di altrettante persone, tutte giovanissime, sospettaste di essere gli autori di almeno quattro episodi di scippi e rapine avvenuti in città tra il 3 giugno e il 2 luglio.

Si tratta di un’operazione molto importante per la città – commenta il questore Antonio Sbordone -, dal momento che le loro imprese avevano destato un allarme sociale secondo me giustificato per le modalità violente con le quali attuavano i loro colpi”.

La squadra mobile ha messo le mani su F.S., 23enne, residente in centro con i genitori, fermato l’8 luglio alle 19.30 vicino a piazza Ariostea; F.D., 21enne senza fissa dimora; e D.
C., 22 anni, residente a Piacenza (fermati questi ultimi il 9 luglio nei pressi di via Piangipane).

Al momento – prosegue il questore – abbiamo raccolto indizi di colpevolezza nei confronti dei fermati, tutti di nazionalità albanese, per quattro episodi, ma abbiamo motivo di ritenere che la loro mano possa essere legata ad altri episodi denunciati nello stesso periodo. Per questo le indagini vanno avanti per verificare questi aspetti”.
Gli episodi al vaglio degli inquirenti riguardano colpi avvenuti in centro storico, in via Pomposa e in zona Diamantina. In attesa di eventuali sviluppi, Sbordone non nasconde la “grande soddisfazione di un risultato frutto dell’attività sinergica tra prevenzione e investigazione, elementi che predico sempre come elemento indispensabile per il controllo del territorio. Per questo il mio plauso va al dirigente Crucianelli e alla squadra mobile che merita un grande apprezzamento per caparbietà e intuito investigativo”.

unnamed (3)L’investigazione è partita da alcune immagini immortalate da telecamere di videosorveglianza nei pressi del tribunale. Qui si vedono due dei tre sospetti avvicinarsi a una possibile vittima. Agli investigatori non sfuggono i tratti dei visi e gli indumenti. L’episodio è quello di un furto aggravato di una catenina avvenuto l’11 giugno in via Mentessi. Vittima una donna di 56 anni. Le immagini mostrano chiaramente i volti dei due responsabili. Si tratterebbe di F.S. (già colpito da un ordine di espulsione ancora da notificare) e F.D.

Al primo è attribuito anche la rapina in via Centoversuri dell’8 giugno, compiuta con una persona non identificata ai danni di una coppia di anziani di 73 e 81 anni. All’uomo venne rubato un marsupio con dentro un cellulare e alla moglie (che a causa di uno spintone rovinò a terra procurandosi escoriazioni alle ginocchia) una catenina. In questo caso, in assenza di telecamere, è stato fondamentale il riconoscimento fotografico fatto dalle vittime.
Le imprese di F.S. terminano l’8 luglio, quando per strada – grazie alle foto segnaletiche distribuite dalla questura – viene riconosciuto da un agente della Mobile non in servizio. Il poliziotto avverte i colleghi, che lo fermano in compagnia di un connazionale che risulterà estraneo ai fatti.
Intanto la Polizia stava stringendo il cerchio attorno al secondo uomo. Alcune informazioni lo davano come ospite in un albergo del centro. Caso vuole che il giorno successivo, il 9, al 113 viene segnalato un gruppo di stranieri che minacciano un albergatore. Il luogo coincide con quello monitorato nelle stesse ore dagli inquirenti. In pochi secondi la pattuglia, praticamente già sul posto, raggiunge i sospettati in via PIangipane. Sono tre persone. Una non c’entra niente e viene rilasciata. Gli altri due sono F.S e F.D..

A F.S., incensurato, viene contestato il colpo di via Mentessi e una rapina di una catenina in via Piangipane avvenuta il 30 giugno ai danni di una donna di 56 anni (qui la prova sarebbe fornita dalle telecamere di via Santo Stefano che lo riprendono assieme al complice mentre avvicina la vittima). A ‘incastrare’ F.S. c’è anche la maglia, particolarmente originale, che indosserà il giorno del fermo. Al giovane viene anche ricondotta la rapina di via Canal Bianco del primo luglio, nei confronti di un uomo di 85 anni, rimasto ferito dopo lo strattonamento. A riconoscerlo è stato proprio l’anziano depredato della collanina.

Il terzo uomo, D.C. È invece pluripregiudicato per reati contro il patrimonio. Nonostante la giovane età è già passato più volte per le sbarre di un carcere e vanta due ordini di espulsione emessi dalle questure di Ferrara e di Rovigo. Gli indizi in mano alla Polizia partono dall’abbigliamento identico a quello ritratto da alcune telecamere (maglietta, bermuda e borsello a tracolla) e da un tatuaggio tribale molto evidente lungo il braccio destro.
A venire incontro agli inquirenti sono stati anche i selfie che i tre si sono fatti in centro, in corrispondenza oraria e geografica con i colpi. Ritratti poi pubblicati sulle rispettive pagine facebook.

Tanti indizi che hanno convinto il gip a convalidare il fermo per F.S., ora in custodia cautelare all’Arginone. L’udienza di convalida per gli altri due sarà lunedì.

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