Tentarono di rapire il figlio di una coppia di imprenditori, per poi chiedere un lucroso riscatto da 600mila euro. Ora dovranno affrontare il processo di fronte ai giudici della Corte d’Assise di Vicenza, dove il 20 luglio si aprirà l’istruttoria a carico dei ferraresi Gianfranco e Antonio Gallani (padre e figlio rispettivamente di 69 e 43 anni) e del 41enne di Pojana Maggiore (nel padovano) Massimo Silvestrin.
Un sequestro di persona che la mattina del 27 gennaio scorso fu sventato dal pronto intervento dei carabinieri del Ros, appostati fuori dall’abitazione dei coniugi Bassan, il cui figlio 13enne era bersaglio del rapimento. I tre rapitori avrebbero organizzato il rapimento a causa di gravi problemi finanziari, con debiti che il presunto capo della banda, l’imprenditore padovano, avrebbe contratto anche con la famiglia Bassan. Secondo gli inquirenti i tre avevano l’intenzione di chiedere un riscatto milionario, tra uno e due milioni, e si erano già preparati organizzando un nascondiglio in un casolare abbandonato.
A mettere i carabinieri in allarme furono le parole di una amica dei rapitori, contattata da questi per prendere parte al piano per il rapimento. La donna rivelò infatti della proposta di simulare una rapina, che si sarebbe conclusa appunto con il sequestro del 13enne. Per diverse settimane i carabinieri si prepararono quindi al rapimento, entrando in azione la mattina in cui i tre decisero di entrare in azione.