Politica
6 Luglio 2015
Una quarantina di sostenitori non appena l’esito del voto è apparso certo si sono dati appuntamento sul listone

Grecia, la vittoria del ‘no’ festeggiata anche a Ferrara

di Redazione | 2 min

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20150705_203707di Marcello Celeghini

“Adesso si apriranno nuove prospettive per cambiare finalmente questa Europa di finanzieri”. È questo il commento a caldo dei sostenitori ferraresi del fronte del ‘no’ al referendum greco in merito al piano di rientro del debito greco imposto dai creditori internazionali. Una quarantina di sostenitori ieri sera, non appena l’esito del voto è apparso certo, si sono dati appuntamento sul listone per esprimere la loro soddisfazione verso quello che definiscono come “un grande atto di coraggio del popolo greco”.

Una vittoria netta con oltre il 61% dei voti ha sancito un punto di svolta o rottura, a seconda delle diverse opinioni in merito, per il paese ellenico e, forse, per il futuro di tutta l’Unione Europea. Ieri sera in piazza Trento Trieste c’era si qualche bandiera politica, ma erano soprattutto cittadini comuni quelli scesi in piazza a sventolare la bandiera greca. “L’idea di ritrovarci in piazza- dicono in coro- è stata di alcuni studenti greci che sono in Erasmus nella nostra città. Non volevamo trasformare questa vittoria in un momento di propaganda”.

20150705_203528Man mano che i minuti scorrevano la vittoria si è fatta sempre più schiacciante e sicura. “Questo ‘no’ non farà uscire la Grecia dall’Euro ne tantomeno dall’Ue, serve a rafforzare l’autorevolezza ellenica nelle trattative con i creditori. È un referendum per cambiare l’Europa, non per uscirne. Finora- spiegano all’unisono- il giudizio europeo sulla Grecia è stato davvero troppo rigido, ora si deve ricostruire un’Europa più equa e democratica”.

Se per la Grecia l’esito del voto prospetta scenari totalmente inediti, anche l’Italia potrà, forse, essere influenzata dalla forte presa di posizione del popolo greco. “In Italia – continuano i sostenitori – questi anni di crisi sono stati contrassegnati da lacrime e sangue e nessuna forza politica ha avuto il coraggio di dire no all’Europa dei burocrati, adesso speriamo che anche la politica del nostro paese sia un po’ meno timida verso l’asse franco-tedesco”.

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