Cronaca
26 Maggio 2015
Un convegno e un flash mob per festeggiare l’anniversario del 'Gruppo Italia 35 Ferrara'

Amnesty, 35 anni di lotte a Ferrara

di Elisa Fornasini | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAUna giornata speciale sul tema dei diritti umani, del contrasto alla pena di morte ed alla tortura. È quella che si appresta a vivere la città estense per festeggiare i 35 anni del Gruppo Italia 35 di Ferrara in occasione del 40esimo anniversario della sezione italiana Amnesty International. Per celebrare questi due importanti compleanni, il Gruppo Amnesty ferrarese, in collaborazione con l’amministrazione, ha organizzato per sabato 6 giugno due eventi: un convegno, alle 17 presso il Ridotto del teatro Comunale, e un flash mob, alle 19 lungo il percorso che va da corso Martiri alla cattedrale, dove sarà composta a terra con candele gialle l’immagine della ‘candela con il filo spinato’, simbolo di Amnesty International.

Durante il convegno, intitolato “’Il mondo ha bisogno di diritti”, verrà presentato il rapporto annuale 2014/2015 dell’organizzazione impegnata da ormai 40 anni nella difesa dei diritti umani. Alla conferenza pubblica parteciperanno molti soci provenienti dall’Emilia-Romagna e da altre regioni italiane, il presidente della sezione italiana Antonio Marchesi, il suo portavoce Riccardo Noury, una quarantina di ex responsabili del comitato esecutivo internazionale tra cui il presidente Pietro Antonioli, Paola Pirani del Gruppo Italia 35 Ferrara, Alice Franchini del Gruppo Giovani 95 Ferrara, il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore regionale alla Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la legalità Massimo Mezzetti.

“L’obiettivo della manifestazione – spiega Amedeo Flachi, fondatore del Gruppo Italia 35 e moderatore dell’incontro – è quello di riaffermare oggi, se possibile con ancora maggior convinzione, lo spirito di solidarietà internazionale che anima l’organizzazione nazionale da 40 anni e che animava anche una decina di ferraresi che nel 1980 costituirono il Gruppo Italia 35. La struttura operativa, di cui sono fondatore, si attivò subito a favore di persone di tutto il mondo, in difficoltà per aver espresso le proprie idee, per la loro identità, le origini etniche, la confessione religiosa o il proprio sesso. Erano i prigionieri per motivi di opinione, persone che non avevano promosso né commesso atti di violenza. Il campo di attività andò poi a comprendere anche i casi di tortura e quelli dei condannati a morte perché con l’andare del tempo abbiamo visto che tutti i diritti umani sono tra loro collegati. Una scommessa che speriamo di vincere perché per difendere tutti i diritti umani abbiamo bisogno di strumenti come Amnesty International, il cui gruppo ferrarese ci ha dato notevoli soddisfazioni”.

“In questi anni Amnesty è cambiata nella sua fisionomia – racconta Alice Franchini, portavoce del Gruppo Giovani 95 Ferrara nato lo scorso anno – perché ha assunto una dimensione più nazionale e internazionale, unendo i diversi gruppi presenti in Italia. A livello locale, il Gruppo Italia 35 è formato da 15 soci che lavorano assiduamente, mentre il Gruppo Giovani 95 è composto da una dozzina di ragazzi che ora sono impegnati a organizzare il flash mob del 6 giugno. È toccante sapere quanto l’associazione sia cambiata negli anni ed è emozionate raccogliere i benefici dell’esperienza del gruppo storico ferrarese: ora spetta a noi giovani cercare di lanciare il neonato gruppo, instaurando proficue collaborazioni con le associazioni locali”.

Tra queste proficue collaborazioni, spicca quella con il Comune di Ferrara. “Con questa iniziativa – dichiara l’assessore alla Pubblica Istruzione Annalisa Felletti – prosegue la positiva collaborazione già sperimentata nei mesi scorsi tra l’associazione e l’amministrazione sui temi dei diritti umani, del contrasto alla pena di morte ed alla tortura. Con l’impegno della ‘gente comune a favore della gente comune’, come recita il tema della giornata, si possono raggiungere risultati straordinari”.

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