Cronaca
23 Maggio 2015
Il discorso del questore Antonio Sbordone per la Festa della Polizia

“Ferrara città tranquilla che aspira a rimanere tale”

di Daniele Oppo | 5 min

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IMG_20150522_101947663_HDRUn discorso con tanti ringraziamenti, alla città, alle autorità e, naturalmente, a tutto l’organico della Polizia di Stato di Ferrara. Il questore Antonio Sbordone celebra così la Festa della Polizia in un Salone d’Onore di Palazzo Camerini-Scola gremito, con un discorso molto apprezzato dai presenti – autorità, dirigenti della Polizia e giornalisti – che gli hanno poi tributato un caloroso applauso.

“Dico in tutta sincerità che sono stato contento quando mi è stata comunicata la nomina, sono felice oggi dopo aver fatto conoscenza con questa realtà e con questa comunità – afferma il questore subito dopo i saluti -. Ribadisco quanto ho detto nei giorni del mio insediamento; Ferrara è una provincia tranquilla che legittimamente aspira a restare tranquilla.”

E per continuare a far sì che tale tranquillità permanga, “ci stiamo impegnando molto, calibrando gli interventi dopo aver individuato le problematiche ed approntato le strategie. Abbiamo ottenuto discreti risultati e, devo dire, anche discreti riconoscimenti da parte della cittadinanza”.

Sbordone non si dilunga tanto nell’elenco dei successi ottenuti dalla Polizia di Stato nell’ultimo anno – arresti per bloccare lo spaccio, i furti in appartamento e lo sfruttamento della prostituzione -, ma punta di più su cosa ci sia ancora da fare: “Dall’analisi delle fenomenologie criminali emerge che alcuni tipi di reati sono tuttora particolarmente incidenti in città e in provincia. Il primo è senz’altro lo spaccio di stupefacenti che, a Ferrara, appare appannaggio quasi esclusivo di extracomunitari, in particolare di origine nigeriana e magrebina. I quartieri cittadini dove è più diffuso il fenomeno corrispondono alla zona Gad e a quella dei Baluardi. Per infrenare tale fenomeno – spiega il questore – stiamo conducendo vere battaglie quotidiane ricorrendo a tutti gli strumenti a nostra disposizione, rientranti in attività di tipo preventivo nonché a mirate investigazioni. Stiamo procedendo a controlli pressanti di persone e veicoli con posti di controllo e posti di blocco. Stiamo procedendo a perquisizioni e controlli presso abitazioni ed esercizi commerciali. Abbiamo sospeso l’attività di alcuni negozi e locali di intrattenimento, abbiamo anche provveduto all’espulsione di numerosi extracomunitari responsabili di reati. Poiché l’obbiettivo primario resta, comunque quello di evitare che la droga arrivi a Ferrara, sono state avviate una serie di indagini che hanno consentito l’arresto di trafficanti provenienti anche da fuori provincia”. E qui una delle poche citazioni dei successi: il sequestro di 1,5 kg di marijuana con l’arresto di una cittadina nigeriana in febbraio e varie altre operazioni in zona grattacielo con l’arresto di numerosi cittadini della medesima etnia.

“Un’altra fenomenologia criminale che desta particolare allarme sociale – rileva Sbordone – è quella dei furti in abitazione mentre si registrano alcune rapine in uffici postali e banche“, e anche qui il ricordo dell’operazione “Grande Caucaso” che portò all’arresto di tre cittadini georgiani partecipanti ad una banda responsabile di numerosi reati. Degno di nota è anche l’arresto del responsabile di una rapina aggravata con sequestro di persona all’interno di un centro massaggi, nel decorso mese di gennaio. Numerosi altri sono stati gli arresti per reati contro il patrimonio ed in particolare per rapina.

Una particolare attenzione il questore la dedica all’operazione condotta in ordine ad alcune aggressioni commesse ai danni di minori ad opera di altri minori, facenti parte di una cosiddetta baby gang, nei pressi dei Mc Donald’s esistenti in città. “Non mi dilungo su quest’attività relativa ad una vicenda che mi ha turbato, se non per dire che essa ha avuto per me l’effetto di una frustata, e sono sicuro che questa frustata l’abbiano avvertita anche tanti genitori e tanti educatori”.

Il passo successivo riguarda il fenomeno della prostituzione su strada “che deve essere sicuramente infrenato”. “Ma la prostituzione va contrastata – afferma Sbordone – non solo per i reati connessi ma perché rappresenta qualcosa di terribilmente aberrante e degradante per la persona che la esercita, con o senza la propria volontà. Ed è per questo che penso che coloro che, di tanto in tanto, portano avanti proposte e progetti più o meno articolati e fantasiosi di strade a luci rosse, quartieri a luci rosse e similari non tengono conto evidentemente di questa che mi sembra una verità incontrovertibile“.

Il questore di Ferrara riprende poi con i ringraziamenti, e non sono pochi, dal vicario Giannina Roatta al Capo di Gabinetto Pietro Scroccarello, “vero motore di questa Questura, instancabile, attento, preciso, versatile. Con lui un plauso a tutti i suoi dipendenti”. Si passa poi a tutti i dirigenti degli uffici con i loro dipendenti, con un cenno particolare per la Digos e per il lavoro svolto nella fragile situazione della Mirror di Sant’Agostino.

IMG_20150522_100912334_HDR“Ho ritenuto doveroso rivolgere un indirizzo di saluto ai dirigenti di tutti gli uffici di polizia della Provincia e, attraverso loro, a tutti i dipendenti, sia pure con una veloce carrellata – afferma Sbordone -. Non posso nemmeno sottacere che questi uffici, nell’attuale congiuntura, lavorano in condizioni di particolare difficoltà in relazione, soprattutto, ad una situazione di organico gravemente deficitaria. E tale carenza si avverte maggiormente, ovviamente, in ragione di una richiesta di sicurezza crescente, tipica delle società moderne, avanzate, e democratiche, ove i cittadini sono pienamente consapevoli dei propri diritti”.

Ma, afferma con orgoglio il questore, “malgrado tali difficoltà noi ci siamo, ci siamo sempre, come recita lo slogan dell’odierna celebrazione, ci siamo con impegno, professionalità e dedizione e siamo intenzionati a fare ancora meglio. Sono fiducioso, al riguardo, essenzialmente perché ho la consapevolezza che alla base del nostro agire si può trovare quello spirito di servizio che non ci ha mai abbandonato e non ci abbandonerà mai“.

E alla fine, proprio con lo “spirito di servizio” si conclude la relazione di Sbordone, dove trova spazio anche un aneddoto personale, dell’infanzia, di quanto il padre, maresciallo di pubblica sicurezza, diceva che nel week end non si poteva uscire tutti assieme “sono in servizio”. “Servizio è una parola semplice che esprime però un significato profondissimo, una parola che richiama una dimensione etica elevata, la dimensione di chi è disposto ad applicarsi, a sacrificarsi, a rischiare non solo per i propri familiari e amici, ma è disposto a farlo per gli altri. Concludo quindi esprimendo il mio orgoglio per i miei uomini che continuano ad interpretare il loro lavoro come servizio. Ciò costituisce una garanzia, per noi stessi e per la comunità che siamo chiamati a tutelare”.

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