Cronaca
19 Maggio 2015
L'ex consigliere regionale: "Mi sono attenuto alle regole della Regione"

Spese pazze, Malaguti fra le 11 richieste di giudizio

di Redazione | 2 min

cani 002C’è anche il nome del ferrarese Mauro Malaguti fra gli 11 consiglieri regionali del Pdl per i quali la procura della Repubblica di Bologna ha chiesto il rinvio a giudizio per le “spese pazze” in Regione.

L’intero gruppo del Popolo delle Libertà della scorsa legislatura è finito così nel mirino delle pm bolognesi Morena Plazzi e Antonella Scandellari, coordinate dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, che dopo aver analizzato le documentazioni delle spese effettuate (scontrini, ricevute e rimborsi) hanno deciso di formulare la richiesta di rinvio a giudizio con l’accusa di peculato, per aver utilizzato i fondi destinati ai gruppi per spese non inerenti al mandato.

Dopo le richieste di rinvio a giudizio per gli ex consiglieri del Pd, ora è toccato al Pdl. L’inchiesta ha riguardato il periodo tra giugno 2010 e dicembre 2011, con indagini suddivise per filoni per ciascun gruppo consiliare e avviso di conclusione indagini arrivato a 41 membri dell’assemblea regionale appartenenti a tutti i gruppi. Adesso si aprirà la fase delle udienza preliminari durante la quale il giudice deciderà se e chi mandare a processo.

A Mauro Malaguti vengono contestati 53mila euro di spese, ma vi sono anche cifre più alte fra quelle contestate agli 11 ex consiglieri Pdl, fra i quali due sono stati rieletti, cioé Galeazzo Bignami, a cui sono contestati circa 35mila euro ed Enrico Aimi (58mila euro). A Luigi Giuseppe Villani sono contestati 205mila euro, a Luca Bartolini 89mila, a Gian Guido Bazzoni 67mila euro, a Fabio Filippi 56mila euro, ad Andrea Leoni 84mila euro, a Marco Lombardi 70mila euro, ad Andrea Pollastri 26mila euro e ad Alberto Vecchi 40mila euro. Tra le spese contestate a tutti i partiti (per un totale di circa 2 milioni di euro) figurano interviste a pagamento, regali di compleanno, sex toys, gioielli, oltre a ricevute per parcheggi e consulenze, soggiorni in hotel e soprattutto pranzi e cene.

Malaguti dal canto suo si dichiara sereno, quantomeno sul fatto di non aver “mai avuto coscienza di commettere un illecito”. Questo perché, come spiega l’ex consigliere regionale ferrarese, “mi sono attenuto alle regole date dalla Regione sui rimborsi, compilando l’apposito modulo dopo aver pagato di tasca mia francobolli, ristorante, carburante e altro e attendendo i rimborsi che arrivavano dopo il controllo e le verifiche dei revisori”. “In Val d’Aosta – aggiunge Malaguti – hanno assolto tutti quanti perché il fatto non sussiste. Si tratta di un caso analogo e attenderò il processo per poter spiegare le mie ragioni”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com