Cronaca
18 Maggio 2015
Protesta contro la realizzazione della strada di accesso alla nuova sede della Lega del Cane. Cardinali: "Progetto folle"

Ruspe al canile, ‘muro umano’ ferma i lavori

di Mauro Alvoni | 6 min

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Cinque box per cani da eliminare, 12 alberi da abbattere, un parcheggio che scompare e un’area verde di sgambamento compromessa per sempre. Sono solo alcuni dei motivi che hanno portato gli operatori di Canile e Gattile comunale a fermare gli operai della ditta che questa mattina si sono presentati, così almeno è parso, per iniziare i lavori di realizzazione della strada di accesso che porterebbe al nuovo canile della Lega per la Difesa del Cane, che dovrebbe essere realizzato in un’area, poco distante dal canile comunale, concessa dal Comune all’associazione.

Una vicenda complessa e ingarbugliata, della quale i diretti interessati sono a conoscenza da circa tre anni, che rischia di creare alle due strutture comunali, e in particolare al canile municipale, notevoli disagi agli addetti e agli animali ospiti. L’azione dimostrativa di questa mattina, alla quale ha preso parte anche la consigliera del Movimento 5 Stelle Ilaria Morghen, è solo l’ultimo atto esasperato che fa seguito a una serie di richieste di chiarimenti rimaste sostanzialmente inascoltate, come fa capire Paola Cardinali, responsabile dell’Avedev (l’associazione che ha in gestione il canile), in prima fila contro quello che definisce un “progetto folle”. Attorno alle 9.15 il camion della ditta incaricata dei lavori, che trasportava un bobcat e una scavatrice, si è presentato nel parcheggio delle due strutture ed è stato fermato dal “muro umano” degli operatori di canile e gattile, quindi, alla richiesta di permessi e autorizzazioni avanzata dalla Morghen, gli operai hanno fatto dietrofront scaricando bobcat e scavatrice davanti all’attuale sede della Lega del Cane. La Morghen, che ha annunciato un esposto e un’interpellanza in merito, ha quindi chiamato la polizia municipale, che una volta giunta sul posto ha preso atto dell’accaduto per avviare ulteriori accertamenti.

La vicenda, come anticipato, nasce circa tre anni fa, quando la Fondazione Navarra, proprietaria del terreno su cui sorge la sede della Lega del Cane, manifesta l’intenzione di tornare in possesso dell’area per realizzare un proprio progetto. A quel punto il Comune si muove per trovare una nuova sistemazione al canile della Lega, che ospita oltre cento cani, e individua un proprio terreno che assegna in concessione all’associazione: un ampio triangolo di terra racchiuso tra un canale di scolo, il canile municipale, il vecchio inceneritore e le pertinenze di alcune abitazioni private. Risolto un problema di tipo legale con gli agricoltori che da circa 20 anni coltivavano quell’appezzamento di terreno “dimenticato” dall’Amministrazione (il Comune è arrivato a una transazione che esclude così l’usucapione), restava da risolvere la questione dell’assenza di una via d’accesso a quell’area. Esclusa la possibilità di accedere dal vecchio inceneritore per ragioni di sicurezza, la soluzione prospettata era quella di utilizzare una sorta di stradello (che gli operatori del canile chiamano “budello”)  oggi tutto prato e alberi, di proprietà di Hera, che parte dal parcheggio di canile e gattile comunale, ne fiancheggia i box, e sfocia in un’area verde comunale oggi utilizzata dal canile per lo sgambamento dei cani.

“Nell’agosto del 2012 – spiega Paola Cardinali – veniamo a sapere casualmente del progetto dopo aver notato la presenza di tecnici Hera e comunali che si erano portati sul posto per un soprallulogo. Ho subito inviato una mail facendo presente in maniera dettagliata i problemi. Innanzitutto il benessere dei cani che si troverebbero a diretto contatto con una strada, il fatto che il “budello” è troppo stretto per essere trasformato in una strada che dovrebbe rispettare comunque distanze e dimensioni secondo il codice della strada (nel punto più stretto misura 3,30 metri), senza dimenticare che verrebbe di fatto eliminato l’attuale parcheggio e l’area di sgambamento, inficiando un polmone verde utile soprattutto d’estate. Il sindaco ha risposto che saremmo stati convocati, ma stiamo ancora aspettando. Mercoledì scorso ci siamo trovati gli operai di una ditta al lavoro: hanno iniziato a sfrondare i rami degli alberi. Inviio una nuova mail a sindaco, assessori Fusari e Sapigni, Hera, servizio veterinario dell’Ausl e polizia municipale. Ottengo un sopralluogo del servizio veterinario, che venerdì scorso compilano un verbale”.

Nel verbale del sopralluogo si legge che la strada d’accesso alla nuova sede del canile della Lega del Cane, come da progetto presentato, “da quello che è possibile vedere dalle limitazioni/barriere del cantiere in atto […] passerà sull’area utilizzata sia come parcheggio del canile che del gattile sia come ‘isola ecologica’ per i rifiuti”; dopo aver accertato che il percorso della strada “sarà attiguo a tutti i box del perimetro sul lato nord e sul lato ovest” e che “risulterebbe separata dai box dei cani da una semplice rete”, l’Ausl ha quindi rilevato che la strada “non consentirà il transito di autoveicoli se non previo abbattimento di parte di alcuni box del canile stesso” e che la sua realizzazione prevederà “l’abbattimento di almeno 12 alberi (pioppi) ad alto fusto che attualmente garantiscono ombra e riparo ai box del lato ovest e non solo, oltre a drenare efficacemente il terreno”. “In merito alle criticità emerse – conclude il verbale dell’Ausl – ai fini della tutela degl animali ospitati verrà trasmessa una relazione al competente assessorato del Comune di Ferrara”.

I box da abbattere, in tutto cinque sui 77 totali (comprendendo i  20 box di isolamento sanitario), ospitano cani in isolamento permanente, che non possono quindi essere ospitati in box assieme ad altri animali. “Ci chiediamo – commenta Paola Cardinali – perché il Comune, oltre a concedere un’area di proprietà pubblica a un’associazione privata con la quale non ha convenzioni, debba penalizzare le proprie strutture”.

La risposta la fornisce l’assessore Chiara Sapigni, che sta seguendo la vicenda. “L’area è stata concessa per motivi di pubblica utilità – spiega – dato che la Lega del Cane ospita decine e decine di cani senza chiedere un soldo all’Amministrazione e dato che il canile comunale non può allargarsi ulteriormente. La Lega del Cane si è mossa in base ad atti amministrativi, in base ai paareri espressi dalla conferenza dei servizi alla quale era presenta anche l’Ausl. I lavori mi risulta comunque che siano stati sospesi, così mi hanno assicurato, perché prima volevamo avere un confronto con tutti i diretti interessati. Avremmo fatto a breve un incontro anche con la presenza dei responsabili di canile e gattile municipale. E intendiamo farlo per arrivare a un accordo su un progetto utile a tutti. Le risposte alle varie mail sono state date, in realtà, solo che non sono state condivise. Dobbiamo ascoltarci di più e cercare di compenetrare le diverse esigenze”.

“Tanto rumore per nulla”, è quanto dichiara il progettista dei lavori, l’architetto Ballerini. “I lavori inizieranno tra un mese – spiega – mentre oggi l’impresa doveva solo iniziare a pulire il terreno in vista dell’avvio del cantiere. Il bobcat è semplicemente stato trasferito da un altro cantiere a quello che dovrà iniziare a breve, non sarebbe comunque entrato in funzione ora. So che le parti saranno convocate e dovranno discutere del progetto, e capisco anche le esigenze del canile municipale, ma temo che sia un  po’ tardi per muoversi ora”.

IL VIDEO DELL’AZIONE DIMOSTRATIVA AL CANILE MUNICIPALE

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