Alan Fabbri, primo firmatario, e Gabriele Pettazzoni, consiglieri regionali della Lega Nord, hanno presentato un’interrogazione alla giunta di Stefano Bonaccini per chiedere chiarimenti in merito alla notizia dell’indagine della procura di Ferrara per omissione di atti d’ufficio, che vede al centro il direttore uscente dell’azienda ospedaliera di Ferrara, Gabriele Rinaldi.
“L’avviso di garanzia – riportano i consiglieri – riguarderebbe alcuni contratti sottoscritti successivamente all’apertura del nosocomio di Cona e al fallito trasloco programmato per il 3 novembre 2011” e “contemplerebbe anche i costi legati al vecchio Arcispedale Sant’Anna e la scoperta tardiva del batterio della legionella che vi si era diffuso”.
Novità che sollevano lo sdegno dei rappresentanti della Lega Nord, in particolare riguardo al recente premio da 20mila euro incassato dai vertici del Sant’Anna: “Nonostante l’indagine in corso – affermano Fabbri e Pettazzoni -, al dirigente è stato recentemente erogato un bonus di circa 20 mila euro sulla base dei risultati ottenuti e riconosciuti dalla Regione. Chiediamo, pertanto, alla giunta di chiarire quanto sta emergendo dall’inchiesta, al fine di delineare con precisione le responsabilità sulla passata gestione dell’Ospedale di Cona ed evitare in futuro il ripetersi di simili comportamenti”.
Il capogruppo leghista Alan Fabbri e il consigliere centese Marco Pettazzoni rimarcano la loro “profonda indignazione” per “l’incapacità della politica di fermare lo scandalo dei regali a indagati e condannati (è il caso dei dirigenti coinvolti nella vicenda Terremerse)”. “Fermo restando che è immorale che si concedano simili cifre mentre si chiudono presidi e ospedali, è ancora più immorale che ad essere premiati siano anche gli indagati, cioè chi ha evidentemente operato in maniera poco trasparente (tanto da accendere le attenzioni della magistratura) e quindi non può essere giudicato meritevole di premi”. Fabbri e Pettazzoni tornano a sollecitare l’istituzione di una “commissione regionale di inchiesta sulla sanità emiliano-romagnola”, che faccia chiarezza su “procedure, nomine, appalti” e sui “casi di malasanità”. “C’è un uso troppo allegro delle risorse in sanità e il caso dei premi a valanga ai dirigenti ne è l’esempio più lampante. Ci auguriamo che Bonaccini voglia azzerare certi sperperi dilaganti. A chiederlo, ancor prima delle opposizioni, sono i cittadini”.