Argenta. Si è aperta nell’aula del gup del tribunale di Ferrara la prima udienza preliminare dell’inchiesta Cmr Costruzioni, alla conclusione di una lunga indagine sul crac da 40 milioni di euro della cooperativa edile argentana, da molti considerata “l’erede” della Coopcostruttori nella provincia estense. Un crac che secondo il commissario giudiziale Raffaella Margotti fu preceduto dallo ‘svuotamento’ del patrimonio dell’azienda da parte dei suoi amministratori, al punto che le indagini della procura ferrarese sono state subito indirizzate verso un’ipotesi di reato: bancarotta fraudolenta per distrazione e preferenziale, dal momento che gran parte dei capitali sarebbero stati trasferiti preventivamente prima del fallimento, e quindi tolti dalla disponibilità dei circa 300 creditori in attesa di oltre 100 milioni di euro di pagamenti arretrati.
L’udienza preliminare è cominciata con l’ufficializzazione delle richieste di patteggiamento per i tre principali indagati (Bruno Caravita, Giorgio Camilletti e Lauro Capisani, rispettivamente ex direttore generale, ex presidente ed ex vice presidente della Cmr) da parte degli avvocati Carmelo Marcello, Lorenzo Valgimigli e Paolo Trombetti. Per i tre ex amministratori Cmr la procura ha chiesto anche di poter effettuare l’interrogatorio in aula attraverso un incidente probatorio, in modo da ‘congelare’ le prove in vista di un eventuale dibattimento.
Tra gli indagati compaiono però altre nove persone che secondo la procura avrebbero avuto un ruolo nella presunta bancarotta fraudolenta: si tratta di Paolo Conforti, presidente del Gruppo Nettuno; Carlo Fossati in qualità di prestanome nelle operazioni di Paolo Conforti; Maria Giulia Scozzoli, rappresentante legale della società Marina Estate; Gianni Fabbri, presidente cda di Ecis coop.; Piero Cecchini, riminese, responsabile amministrativo di Idrotermica e legale rappresentante di Estate Immobiliare; Romolo Rago, ravennate, rappresentante legale di Edilglobo; Sabato Nocerino, amministratore di Vega coop; Natalina Perri, rappresentante legale di Nuova Edil, il ravennate Attilio Gardelli, di Generali Investimenti. Durante l’udienza preliminare gli avvocati di questi indagati (alcuni dei quali potrebbero optare per il rito abbreviato) hanno chiesto al giudice un termine di tempo per replicare alle richieste di interrogatorio della procura per Caravita, Camilletti e Capisani.
I fatti al centro dell’inchiesta riguardano la gestione della cooperativa dal 2008 al 2011, periodo in cui la Cmr sarebbe stata ‘prosciugata’ dei suoi beni dal management. In sede civile il fallimento della Cmr venne ufficializzato nel settembre 2011, dopo che il tribunale di Ferrara respinse la richiesta di concordato preventivo avanzata dai liquidatori dell’impresa, accogliendo le motivazioni del commissario giudiziale che aveva ravvisato irregolarità sia nell’incompletezza dei documenti presentati che nelle cifre che rappresentavano i crediti vantati dai fornitori.