Riva del Po
12 Febbraio 2015
Zaghini lancia l'allarme e chiede interventi: "A Berra qualcuno fa il furbo. La vittima poteva essere un bambino"

Pitbull assassini sbranano un cavallo

di Ruggero Veronese | 3 min

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Monumenti. Al via il restauro della fontana dell’acquedotto

Tre interventi di restauro per restituire decoro ad altrettanti monumenti cittadini. È il pacchetto di opere avviato in questi giorni dal Comune di Ferrara, per una spesa complessiva di circa 100mila euro, per il recupero della statua e della fontana dell'acquedotto monumentale di piazza XXIV Maggio, del monumento a Garibaldi in viale Cavour e del monumento ai tre eroi risorgimentali ferraresi Succi, Malagutti e Parmeggiani, sulle mura di viale IV Novembre

pitbullBerra. “È un fatto di una gravità inaudita e non intendo sminuirlo in alcun modo: occorrono interventi del legislatore a livello nazionale. Ieri la vittima poteva essere un bambino e oggi avremmo dovuto fare i conti con una tragedia”.

Non nasconde la propria rabbia il sindaco di Berra Eric Zaghini per il clamoroso fatto di cronaca avvenuto martedì mattina a poche centinaia di metri dal centro del paese. Dove due feroci cani pitbull – scappati o lasciati liberi dal proprio padrone – si sono introdotti nel recinto di un maneggio e hanno letteralmente sbranato e ucciso un cavallo.

La drammatica scoperta è stata fatta dal gestore dell’allevamento, titolare di un negozio di falegnameria a Berra, che alla mattina si è recato sul posto per dare da mangiare agli animali e ha trovato uno dei cavalli in un lago di sangue e privo di vita. Mentre a poca distanza, ancora all’interno della sua proprietà, si aggiravano i due feroci pitbull responsabili del massacro. Sbigottito, rabbioso e spaventato, l’uomo non ha potuto fare altro che chiamare i carabinieri di Berra e denunciare l’accaduto dando il via all’inchiesta della procura, che ha fatto prelevare i due animali (ora nel canile comunale di Ferrara) per gli accertamenti affidati alle guardie veterinarie dell’Ausl. Al centro dei riscontri, oltre alle condizioni fisiche e mentali dei cani, anche i possibili elementi che possano aiutare a risalire all’identità del padrone, primo tra tutti la presenza o meno del microchip sottocutaneo.

Ma proprio a proposito del proprietario dei cani, Zaghini lascia intendere chiaramente che la vicenda va ben al di là di un fatto – già di per se grave – come l’uccisione di un cavallo. Innanzitutto perché i due pitbull nel loro vagabondare avrebbero anche potuto attaccare un essere umano, ma anche perché quanto successo potrebbe essere il ‘sintomo’ di un’attività illecita basata sul commercio di animali, anche da combattimento. “Non si sa ancora chi sono i proprietari – spiega il sindaco berrese – e quindi è presto per giungere a conclusioni. Detto questo, ho già il pensiero di chi possa essere il responsabile. Posso immaginarlo ma non ancora dirlo con certezza, ma quello che è sicuro è che si tratta di un fatto di una gravità inaudita: i due cani hanno ucciso un cavallo perchè hanno trovato un cavallo, ma se avessero incontrato una pecora, o un bambino? Quindi bisognerà mettere in campo un’azione ferma e decisa, perchè a Berra c’è chi fa il furbo utilizzando i pitbull per riprodurli e venderli, quindi lucrandoci anche sopra”.

Ma cosa si può fare per contrastare il fenomeno? Oltre all’inchiesta in corso, secondo Zaghini occorre anche un intervento normativo: “Utilizzare il pugno duro? È necessario, ma in generale penso che manchino norme adeguate: i pitbull sono per natura animali molto imprevedibili e bisogna porre dei limiti al commercio di questi cani. Il legislatore deve farsene carico per evitare che casi di questo genere o ancora più gravi. Da sindaco, pur avendo poteri limitatissimi, cercherò di portare avanti il tema in tutte le sedi”.

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