Lo aveva annunciato nel maggio 2014 e ora si è arrivati in tribunale: nella mattina di ieri, giovedì 15 gennaio, si è tenuta l’udienza per la prima delle varie cause che Federconsumatori ha intentato contro la Cassa di risparmio di Ferrara.
Si tratta di una delle “cause pilota” che l’associazione promuove contro la banca posta sotto accusa per le modalità con le quali sono stati venduti i titoli. Vendite giudicate inadeguate rispetto al profilo di rischio presentato dai risparmiatori. Il procedimento iniziato ieri riguarda azioni detenute da un risparmiatore ferrarese per un valore di 500mila euro. Ma ci saranno a breve anche altre cause per pacchetti di risparmio dai valori più contenuti, 100-150mila euro, ma anche 20-30mila euro. A maggio Federconsumatori aveva fatto sapere che, in fase di esame, c’era anche un portafoglio familiare che ammonta a 1,5 milioni di euro.
Durante l’udienza di giovedì, i difensori della Cassa di risparmio estense, costituitasi solo due giorni fa in giudizio, hanno presentato una memoria nella quale vengono contestate le accuse mosse da Federconsumatori, contestazioni giudicate però dall’avvocato dell’associazione, Massimo Cermiglia, “prive di fondamento, anche se adesso ci riserviamo di valutarle in maniera approfondita”.
Il giudice, su richiesta di parte, ha concesso un termine di trenta giorni per il deposito di memorie per le precisazioni o modificazioni delle domande, delle eccezioni e delle conclusioni già proposte, un altro termine di trenta giorni per le repliche e uno di venti giorni per le indicazioni di prova contraria.
La prossima udienza è prevista per maggio.