Cronaca
15 Gennaio 2015
Chiuse le indagini a carico di Butelli, cinque imprenditori e due dirigenti di Herambiente

Spal e fotovoltaico, gli indagati sono otto

di Redazione | 4 min

foto3Dopo tre anni l’inchiesta sull’affaire Spal 1907 spa di Cesare Butelli e l’impianto fotovoltaico di Casaglia giunge a un punto di svolta con il deposito dell’atto di fine indagine a carico di otto indagati, tra i quali c’è l’ex patron della società biancazzurra, imprenditori e dirigenti di Herambiente.

Non solo reati tributari per Butelli dunque, che è anche indagato dalla procura ferrarese per bancarotta per distrazione in quanto, in veste di presidente della Spal 1907 (dichiarata fallita dal tribunale di Ferrara lo scorso 20 marzo), avrebbe distratto la cifra di 2.817.000 euro incassata dalla società sportiva grazie all’operazione fotovoltaico, girandoli alle società Gretom srl e Etrapiris srl di cui era socio-amministratore, anziché a favore della società. Per lo stesso reato è indagato con lui Remo Turra (difeso dall’avvocato Claudio Maruzzi), subentrato come socio di Butelli e proprietario della Turra Energia di Brescia, società che realizzò l’impianto fotovoltaico, che avrebbe girato 500mila euro (parte dei quasi tre milioni che Butelli avrebbe sottratto) alla Gretom e non alla Spal.

L’operazione è legata all’affare che nelle premesse doveva garantire alla società calcistica oltre 4 milioni di euro. Questo il prezzo deciso tra Butelli e Turra nell’ambito della cessione dell’intera attività inerente il fotovoltaico. Di questi 4 milioni sono 2,8 quelli che mancano all’appello. I conti della procura ricostruiscono due cessioni (di 950mila e 500mila euro) da Turra Energia a Gretom per perfezionare l’operazione di cui sopra; e 1 milione e 367mila euro versati dalla Spal a favore di Gretom ed Etrapris senza alcun titolo a fronte di fatture per operazioni inesistenti.

I due sono indagati anche per truffa aggravata in concorso con altri imprenditori – Luca Turra di Ferrara Energia (anche lui difeso dall’avvocato Maruzzi), Tommaso Franzini della Global Consulting, Andrea Venturelli della Tunve Energy e Luca Garioni di Europesun (tutti e tre difesi dagli avvocati Jacopo e Vanni Barzellotti del foro di Brescia) – per aver percepito, senza averne diritto, gli incentivi del Conto energia nazionale per oltre 10 milioni di euro per il triennio 2011-2013. Nel dettaglio la Global Consulting avrebbe intascato circa 2 milioni e 352mila euro, Europesun  2 milioni e 688mila, Tunve Energy 2 milioni e 740mila, e Ferrara Energia 2 milioni e 612mila.

Butelli è chiamato anche a rispondere di emissione dal gennaio al giugno 2011 di quattro fatture per operazioni soggettivamente inesistenti per oltre 4 milioni (la somma che doveva essere versata alla Spal in ragione della cessione dell’attività inerente il fotovoltaico) a favore di Turra Energia, per consentire alla società bresciana di evadere Ires e Iva. Per la stessa ragione Remo Turra è accusato di dichiarazione fraudolenta per aver usufruito di quei documenti al fine di evadere l’Ires per 467mila euro e l’Iva per 340mila.

Per Luca Turra, Franzini, Venturelli e Garioni c’è anche l’ipotesi di falso in attestazioni all’Ufficio dogane in quanto, per ottenere la licenza di esercizio per la produzione di energia elettrica da fotovoltaico, avrebbero attestato di essere in possesso dell’autorizzazione unica mai rilasciata dalla Provincia di Ferrara prima del 16 gennaio 2014.

butelliGli altri due indagati portano invece i nomi dei vertici di Herambiente, Filippo Brandolini e Claudio Galli (che hanno nominato l’avvocato Guido Magnisi del foro di Bologna come loro difensore). Per il primo l’ipotesi della procura ferrarese è di falso ideologico in atto pubblico e nella rappresentazione delle scritture contabili, e dichiarazione fraudolenta. Herambiente è coinvolta attraverso Brandolini, suo rappresentante legale, nell’affare fotovoltaico per aver offerto il diritto di superficie del terreno (quello della ex discarica di Cà Leona) sul quale venne costruito l’impianto in cambio di un ricavo di 3 milioni di euro, divisi poi in due parti: metà per la costituzione del diritto di superficie e metà per oneri per lavori di cantierabilità del terreno, peraltro mai eseguiti, incappando così nel reato di falso in atto pubblico (insieme a Butelli e Luca Turra). Galli concorre nell’ipotesi di falso perché avrebbe dato alla Spal precise indicazioni di accettare le condizioni di pagamento “per motivi di ordine bilancistico”.

Secondo la procura, inoltre, le somme sono state riportate nelle scritture contabili per un importo inferiore a quello effettivo al fine di consentire ad Herambiente l’evasione delle imposte sui redditi (Ires) che ammonterebbe a 825mila euro per l’anno 2011. In particolare la falsità deriverebbe dall’operazione di contabilizzazione dei ricavi di esercizio al 31 dicembre 2010 per servizi di cantierabilità (dall’importo di 1,5 milioni di euro) per i quali Herambiente non avrebbe sostenuto alcun onere che invece sarebbero stati falsamente inseriti nell’atto di costituzione del diritto di superficie datato agosto 2011.

“La vicenda è complessa e richiede una approfondita analisi degli atti di indagine che stiamo acquisendo – commenta l’avvocato Maruzzi riferendosi alle ipotesi di reato che riguardano i Turra -. I miei assistiti sono comunque sereni e ritengono le contestazioni frutto di numerosi equivoci che avranno finalmente l’occasione di chiarire all’autorità giudiziaria alla luce degli atti, equivoci dovuti ad una erronea valutazione di alcuni aspetti tecnico-amministrativi specificamente relativi al settore del fotovoltaico e ad una lettura non corretta di particolari rilevanti della vicenda”.

Ora gli indagati avranno la possibilità di depositare memorie difensive e chiedere di essere interrogati per chiarire le proprie posizioni. Dopodiché la procura (titolari del fascicolo sono il procuratore capo Bruno Cherchi e il sostituto Nicola Proto) vaglierà l’ipotesi dell’eventuale rinvio a giudizio.

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