Lettere al Direttore
31 Dicembre 2014

Riflessioni su un furto

di Redazione | 2 min

Questo articolo mi riguarda, nel senso che il supermercato che qui si cita è di proprietà della nostra società.

Il malvivente non è stato arrestato, poiché il furto semplice, da poco tempo, è divenuto un reato depenalizzato, ovvero la persona che ha commesso il reato viene semplicemente multato. E, come in questo caso, se nullatenente, nulla può dare e quindi nulla può accadere.

Ora, non ne voglio fare una questione di cittadinanza e non voglio essere frainteso né male interpretato: di gente che ruba ce n’è in ogni paese, al massimo cambia le modalità con cui lo fa.

Tuttavia, questa persona conosce molto bene la legge italiana. Puntandoci un dito contro e tenendo uno sguardo provocatorio, ci ha detto che sarebbe tornato a rubare, che tanto non sarebbe accaduto nulla, che i veri ladri siamo noi italiani, che non possiamo garantire un lavoro e un futuro alle persone.

Riflettendo su ciò che diceva questa persone ho concluso due cose.

La prima è che siamo un Paese con un rigurgito di burocrazia in così tanti settori (come il mio) che per questa causa rimangono spesso immobili, mentre un reato come il furto viene depenalizzato, magari per snellire le pratiche nei tribunali, e questa persona domani tornerà a rubare nelle tasche mie e di quelle dei nostri dipendenti che, dalla vendita dei prodotti, ricavano i propri stipendi.

La seconda è che quella persona ha ragione. Che fino a che non saremo un Paese in grado di offrire lavoro e futuro, prima o poi come lui ce ne saranno il doppio. Chi per indole, chi per necessità.

Ed infine, un messaggio per i futuri ladri, quelli che lo fanno per fame. Non rubate il filetto di manzo e il franciacorta, ché quella non è fame. Se avete davvero fame un pezzo di pane da 1 euro non mi cambia il bilancio ma a voi può cambiare la giornata.

Matteo Musacci

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