Si tinge di giallo la vicenda del clochard morto martedì alle primi luci dell’alba mentre dormiva nella sala d’aspetto della stazione. Una tragedia che inizialmente sembrava provocata da un malore, ma sul quale la procura di Ferrara ha deciso di vederci chiaro e ha disposto un’autopsia per accertare le cause del decesso.
Un’indagine che ha preso il via dopo che martedì mattina un altro senzatetto abituato a trascorrere le notti nei locali della stazione ferroviaria si è presentata in procura per raccontare la propria versione dei fatti, riferendo di aver visto il clochard – identificato come il 70enne Mario Cazzanti – aggredito e preso a calci da un piccolo gruppo di giovani che si aggiravano lungo i binari.
Una testimonianza che per il momento non ha trovato alcun riscontr0 – soprattutto nei filmati delle telecamere di videosorveglianza -, ma che dovrà ora essere approfondita dagli inquirenti. La magistratura ha ottenuto le registrazioni dell’impianto di videosorveglianza, dai quali però sarebbe difficile trarre una ricostruzione esatta dell’accaduto. Cazzanti infatti era sdraiato sopra ad alcuni fogli di cartone esattamente sotto la telecamera e viene inquadrato solo parzialmente e in alcuni momenti nell’inquadratura. Nel filmato non comparirebbero altre persone che avrebbero potuto avvicinarsi e aggredire il clochard, ma questo non esclude che possano essere sopraggiunti da un’altra direzione sfuggendo così alle registrazioni.
Secondo la versione fornita dal – presunto – testimone del delitto, dopo il pestaggio Cazzanti sarebbe rimasto immobile per qualche minuto, per poi cominciare a vomitare prima di accasciarsi in terra senza vita. Secondo il referto medico stilato, il decesso sarebbe stato provocato da un improvviso attacco cardiaco. Spetterà ora alla magistratura stabilire chiarire cosa accadde davvero in stazione prima della misteriosa morte di Cazzanti.