Cronaca
19 Novembre 2014
E' stato colto da un improvviso malore sotto gli occhi delle persone che aspettavano il treno

Clochard muore nella sala d’aspetto della stazione

di Redazione | 2 min

stazione ferrara nuova 1Quei cartoni nella sala d’aspetto sui quali era sdraiato sono stati il suo ultimo letto. Il letto di un povero clochard  che ieri mattina attorno alle 6 è morto in stazione colto da un malore, davanti agli occhi delle persone che in quel momento stavano attendendo il treno.

E’ l’ennesimo dramma della solitudine, il dramma degli invisibili, dei dimenticati, solo l’ultimo degli episodi avvenuti negli ultimi anni nel nostro Paese, soprattutto nella stagione fredda. Questa volta però, diversamente da quanto avvenuto nel dicembre dello scorso anno, quando nella tendopoli abusiva sotto un ponte di via Trenti morì per il freddo una 52enne di origini polacche, il dramma si è consumato pubblicamente, davanti a tutti, e forse anche per questo ha lasciato ancora più sgomenti.

Non era la prima volta che l’uomo, il 70enne Mario Cazzanti, nato a Portomaggiore, approfittava della sala d’aspetto della stazione per trovare in questi giorni un riparo. Difficile dire se possa essere stato il freddo, nemmeno troppo accentuato in questo periodo, oppure gli stenti di una vita ai margini della società, a provocare il decesso del clochard. Certo è che la morte è arrivata in modo improvviso, da rendere vano ogni soccorso. Giunti sul posto poco dopo l’allarme lanciato dall’edicolante della stazione, i sanitari del 118 hanno tentato ogni manovra possibile per tentare di rianimare l’uomo, fra lo sgomento delle persone presenti che hanno assistito in diretta al consumarsi del dramma. Ma non c’è stato niente da fare, perché probabilmente il 70enne era già morto da qualche tempo, forse nella notte. In stazione si sono portati anche gli uomini della Polfer e gli agenti delle Volanti, che hanno seguito il succedersi degli eventi fino al tragico finale, per poi cercare di dare un nome e un cognome all’uomo, che non aveva con sé alcun documento. Lo conoscevano però bene alla mensa della comuinità Viale K, in viale Krasnodar, dove Mario Cazzanti si faceva spesso vedere per ottenere un pasto caldo, per poi trascorrere le sue ore in giro per la città.

Sulle reali cause della morte sono in corso indagini, ma l’ipotesi più accreditata è appunto quella della morte per un improvviso malore. Sarà l’autopsia sul corpo del senza tetto ad accertarlo con precisione.

Con l’arrivo della brutta stagione rischia di aggravarsi anche a Ferrara il problema delle persone senza dimora che trascorrono la notte al freddo. Problema che andrebbe affrontato per tempo, prima che possa trasformarsi in emergenza, garantendo un minimo di sicurezza a queste persone che per destino o per scelta propria si ritrovano senza casa.

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