Cronaca
26 Ottobre 2014
Circa 1.200 partecipanti da Ferrara. Atti: "Nessuna spaccatura tra sindacati, ma manca proposta unitaria"

La Cgil ‘invade’ Roma: “Ci siamo fatti sentire”

di Ruggero Veronese | 3 min

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In un’immagine pubblicata dalla Cgil la ‘marea umana’ che si muove verso il palco

Più di 1.200 persone da Ferrara, contando solo quelle giunte con i pullman della Cgil, alla manifestazione nazionale a Roma organizzata dal sindacato contro il Jobs Act del governo Renzi. Si chiude con un bilancio assai positivo – almeno per i sostenitori della Cgil – la protesta che ha visto oltre un milione di persone (1,2 secondo i primi dati del sindacato) riunirsi in piazza San Giovanni. Un segnale che, secondo il segretario provinciale Cgil, Raffaele Atti, non potrà essere ignorato facilmente dal governo: “Oggi ci siamo fatti sentire – afferma Atti -. Non si può prescindere dalle richieste di quella che è una parte importante del paese, la parte che in questi anni ha pagato le tasse e fatto enormi sacrifici”.

Simbolo della protesta è naturalmente la salvaguardia dell’Articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, anche se il segretario Cgil sottolinea come la questione in realtà sia molto più ampia e coinvolga tutte le politiche che il governo dovrebbe mettere in campo per favorire l’occupazione. “Dobbiamo tenere sempre in mente che il cuore del contendere siano le politiche per il paese – afferma Atti -: per noi servono grossi investimenti pubblici che facciano da traino a quelli privati, mentre il governo ha scelto di intaccare i diritti dei lavoratori pensando così di attirare gli investimenti dall’estero. Ma come è possibile la ripresa in questo modo, quando manca totalmente la domanda interna? La realtà è che si tratta di una scelta politica e che su alcune indicazioni date dal sindacato, come l’introduzione di una patrimoniale per finanziare gli investimenti, la lotta all’evasione fiscale o alla corruzione, il governo non ci sente”.

Concetti espressi da Atti ma che si possono ritrovare nei discorsi di tutti quelli – Camusso in prima fila – che sono saliti sul palco di piazza San Giovanni per sostenere la causa della Cgil. Eppure, nonostante la manifestazione fosse organizzata da un solo sindacato, per il segretario ferrarese non è corretto parlare di una spaccatura tra le sigle, visto il gran numero di vertenze che vedono coesi i tre principali sindacati italiani: “Non abbiamo avvertito questa distanza con le altre sigle – afferma Atti – anche perchè, a differenza di altre occasioni, questa protesta non ha avuto luogo dopo una vera spaccatura tra i sindacati. In questo caso non siamo riusciti a trovare un’organizzazione unitaria, ma su molte questioni singole stiamo agendo in maniera unitaria, basti pensare alla prossima manifestazione a Roma per il rinnovo dei contratti di lavoro nel settore pubblico o alla critica alle politiche sulla scuola. Non si tratta di una spaccatura, ma di una difficoltà a completare un quadro di proposte unitarie, come era già stato fatto sulle pensioni o il fisco. Ma la Cgil conta di continuare il dialogo con le altre sigle e di proseguire la mobilitazione in maniera unitaria”.

Alla fine, sulla strada del ritorno verso Ferrara, la sensazione è quella di aver lanciato un segnale importante. Circa 1,2 milioni persone in piazza, di cui 1.200 giunte da Ferrara con i pullman organizzati dalla Cgil e altri giunti a Roma con i propri mezzi. “C’è chi parla di crisi del sindacato – conclude Atti -: è vero che abbiamo dei punti di debolezza, ma oggi i lavoratori ci hanno dato una straordinaria dimostrazione di attaccamento”.

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