Bondeno. “Siamo passati dal pastificio al nulla cosmico”. Arriva la dura critica del Pd di Bondeno alla Giunta di Bondeno dopo la vicenda che ha portato al licenziamento degli ultimi 14 dipendenti dell’ex zuccherificio in seguito al naufragio del progetto di riconversione dell’area. E assieme alla critica arrivano anche proposte. O, meglio, “incontri formali”, che il Pd di Bondeno annuncia di aver avviato a Roma e in Regione “per formulare una nuova opportunità per realizzare la riconversione nell’ex area zuccherificio”.
“Probabilmente – precisa la segreteria del Pd Bondeno – non porterà 300-400 posti di lavoro, ma ci piace pensare di poter proporre un progetto concreto. Di utopia abbiamo vissuto per anni e siamo sinceramente stanchi”.
Sul progetto da proporre nulla viene svelato, anche se lo stesso Pd aveva dichiarato di essere in grado di presentarlo entro la fine di settembre, mentre è chiara l’accusa alla Giunta Fabbri di “totale mancanza di lungimiranza e qualità amministrative”. “Proclami, slogan, cartelloni e false speranze – aggiunge la nota del Partito Democratico – il tutto condito da retoriche da campagna elettorale continua che indubbiamente hanno portato i frutti e altrettanto indubbiamente hanno rivelato, dopo 4 mesi, la loro totale infondatezza nel momento in cui sarebbero dovuti arrivare i fatti (leggi pastificio). Siamo passati dal pastificio al nulla cosmico rispetto al futuro dell’ area e, come se non bastasse, anche gli ultimi 14 dipendenti sono stati licenziati senza appello dall’azienda. Nessun tavolo con Finbieticola sul tema e nessun movimento da parte della Giunta. La stessa Giunta che spalancava le porte del municipio ad aziende che a Bondeno hanno portato solo debiti e false promesse. Ricapitolando: in questi quattro mesi di amministrazione si contano già 14 disoccupati in più, magari potranno anch’essi essere assunti con borse lavoro, per rimanere in linea con il “modello Bondeno” che il sindaco Fabbri propone di esportare in Emilia Romagna tramite la sua candidatura a presidente. Redditi che scendono, aziende che continuano ad andarsene, mancanza di prospettive per i giovani meritevoli e tagli al sociale; l’unico aspetto positivo rimasto del “modello Bondeno” è la stazione: dove i cittadini possono trovare un treno per andare da un’altra parte”.