Cronaca
23 Settembre 2014
Paoloni (Sap): "Siamo allo stremo e sette forze sono uno spreco di risorse"

La polizia si ferma: “Segnale per la riforma della sicurezza”

di Daniele Oppo | 4 min

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Oltre cento persone al corteo organizzato dal centro sociale La Resistenza. Dal parco Coletta a piazza Castello studenti e lavoratori di ogni età hanno intonato insieme “Bella Ciao” e altri canti antifascisti.

25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Sindacati poliziaLe porte della questura chiuse alle 13 di un martedì di fine settembre. Il segnale che molti operatori di polizia iscritti ai sindacati autonomi del comparto sicurezza e soccorso pubblico hanno aderito alle tre ore (dalle 11 alle 14) di astensione dal servizio proclamata da Sap, Sappe, Sapaf e Conapo.

Durante il periodo di astensione in questura sarebbero state solo 11 le persone in servizio, con blocco contestuale dei vari uffici. Secondo i sindacati l’adesione a Ferrara è stata altissima, con circa l’80% degli operatori che hanno deciso di non prestare servizio – fatti salvi i servizi operativi – e riunirsi nella Consulta Sicurezza (il maggior organismo di categoria per numero di iscritti) per denunciare “la drammatica situazione retributiva, logistica e organica del personale in divisa”.

Lo stipendio medio degli agenti di polizia in Italia – scevro da buoni pasto, indennità varie, compensi per le trasferte e straordinari – è di circa 1200/1300 euro netti al mese, una cifra inferiore rispetto a quanto percepito, come base, dagli agenti di polizia in molti altri stati europei. “Abbiamo voluto lanciare un forte segnale per lo sblocco dei tetti retributivi e per proporre la riforma del comparto sicurezza che, con sette forze, vede uno sperpero inutile di risorse, bisogna razionalizzare il settore”, afferma Stefano Paoloni, segretario nazionale del Sap. Gli operatori hanno voluto accompagnare la loro protesta con un’altra manifestazione simbolica: la donazione di sangue. “È significativa di come siamo allo stremo, abbiamo donato l’ultimo sangue che ci è rimasto ai cittadini che difendiamo”.

Alta l’adesione anche nel corpo forestale: “Anche da noi – fa sapere Daniele Nasci – l’adesione è stata dell’80% ma è come se fosse del 100% che chi è rimasto non poteva partecipare per esigenze di servizio”. Più limitata invece la partecipazione per quanto riguarda la polizia penitenziaria: “Noi non abbiamo una’adesione così elevata perché la nostra è una situazione delicata, i detenuti devono poter uscire dalle celle, altrimenti la Corte europea dei diritti dell’Uomo ci sanziona ancora”, spiega Roberto Tronca che lamenta “l’assenza di mezzi per vivere insieme ai detenuti, per il 90% extracomunitari, ma non per le loro esigenze. Noi – osserva – paghiamo pure la benzina per i trasferimenti dal carcere al tribunale di tasca nostra e subiamo gli stessi blocchi al tetto salariale che anche gli altri colleghi lamentano. Chiediamo un intervento rapido al Governo, siamo fermi da anni con le assunzioni, manca anche la formazione che oggi – spiega Tronca – viene fatta dai più anziani che insegnano ai giovani come arrangiarsi per andare avanti”.

Le proposte per migliorare la situazione vanno tutte nella stessa direzione, quella della razionalizzazione del settore sicurezza: “Sette forze di polizia sono uno sperpero – ribadisce Paoloni -. Se guardiamo alle altre realtà nazionali, come Francia, Germania e Inghilterra, c’è un organizzazione migliore accompagnata da una retribuzione migliore per gli operatori”. Un problema tutto italiano, come recita un volantino distribuito dai sindacati che riporta il rapporto tra agenti e popolazione in Italia e negli altri paesi europei. Secondo tali dati, in Spagna ci sono 469 agenti ogni 100mila abitanti, in Francia 385, in Germania 300 e nel Regno Unito 266, mentre il nostro Paese vede 561 agenti ogni 100mila abitanti, senza contare i 60mila operatori tra polizia locale, provinciale e altre forze di sicurezza.

In sostanza: riformare la sicurezza razionalizzando il settore, senza aumentare le tasse, e permettendo maggiori stipendi. “Vogliamo che ci venga riconosciuto quello che abbiamo fatto e facciamo – sottolinea ancora Paoloni -: al momento, ad esempio, il cambio di mansioni ci viene pagato uguale alla mansione precedente”. Dubbi vengono espressi in merito alle proposte dei ministri Alfano e Pinotti: “Sembra che vogliano prendere le risorse dallo stesso comparto, quindi togliendo gli straordinari o togliendo risorse per i mezzi e l’equipaggiamento”.

La protesta non finisce con le tre ore di astensione dal servizio. Domenica il Sap sarà in piazza Trento e Trieste dalle 9,30 alle 19 con un camper per una raccolta firme all’insegna dello slogan “più sicurezza, meno sprechi, uguale meno tasse”.

 

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