Cronaca
23 Agosto 2014
Sanzionato il mezzo di Bertoncelli anche se con contrassegno disabili. "Una multa per far cassa"

Multa al disabile: “Caro vigile, bastava una verifica”

di Redazione | 3 min

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Vigilia di Natale finita a pugni tra due fratelli

Era la vigilia di Natale dello scorso anno. Per le feste si ritrovano assieme, con le rispettive famiglie, due fratelli tra i quali, per questioni legate all'eredità paterna, negli ultimi tempi non corre buon sangue. Il più giovane dei due, classe 1976, abita nella casa di Pieve di Cento ereditata come proprietà indivisa

Costretto in carrozzina da 30 anni dopo che un grave infortunio gli causò la paralisi completa delle gambe, si reca tutti i giorni in centro storico per andare a lavorare negli uffici comunali. Fino a quando non si ritrova una multa infilata nel tergicristallo della sua piccola Smart, munita di contrassegno per disabili sul cruscotto e parcheggiata in corso Porta Reno nell’unico spazio idoneo per caricare e scaricare la sedia a rotelle.

L’ex consigliere Pd Fausto Bertoncelli, ora dipendente comunale, ha reagito con ironia, attraverso un post sui social network, alla sanzione di 41 euro comminatagli da un agente del corpo di polizia municipale. “La prossima volta, cara Matricola motorizzata n. 144, ti devi ricordare di scrivere nella contravvenzione che ‘la vettura espone il Cude (Contrassegno Unificato Disabili Europei) n. 367’, oppure chiedi ai tuoi colleghi che tutte le mattine vedono la mia auto parcheggiata in centro”.

Dopo 30 anni a stretto contatto – per lavoro e per necessità personali – con le normative che regolano diritti e permessi per disabili, Bertoncelli giudica a dir poco anomalo l’errore commesso dalla “matricola motorizzata”. Sia perchè i database del Comune contengono ogni informazione relativa ai disabili muniti di contrassegno per l’automobile, sia perchè il compito di controllare le auto in sosta nella Ztl spetta di norma agli agenti appiedati di pattuglia in centro storico. “È proprio quello il fatto strano – conferma Bertoncelli -: l’agente è passato in moto e si è fermato solo per sanzionare la mia automobile, senza fare verifiche. Una multa emessa solo per far cassa”.

Eppure secondo la ‘vittima’ della sanzione, le dimensioni di una città come Ferrara rendono piuttosto semplice il controllo della regolarità dei contrassegni per disabili: “Sono situazioni note da tempo – continua il dipendente comunale -: come associazioni dei disabili siamo spesso in contatto con la polizia municipale e con i vari uffici per chiedere permessi e contrassegni. E anche le situazioni particolari, di quelli che fanno i furbi, si conoscono. I vigili hanno la possibilità di fare le verifiche attraverso la banca dati in Comune, ma in queste situazioni basterebbe applicare anche il buon senso contattando gli agenti di pattuglia in centro, che hanno più il polso della situazione”.

Ora Bertoncelli annuncia già un sicuro ricorso contro la multa, “ma non è tanto per l’ammontare della sanzione, quanto per una questione di principio”. E magari – è il suo invito agli agenti della polizia municipale – sarebbe il caso anche di controllare anche che i servizi per i disabili siano effettuati in maniera efficiente: “Cara Matricola motorizzata – scrive ironicamente Bertoncelli sui social network -, se ti rimane del tempo dopo aver multato le autovetture con esposto il Contrassegno Disabili, ti consiglio di fare anche cose utili ai cittadini disabili, come ad esempio: controllare i cartelli stradali provvisori e i cavalletti commerciali posizionati senza autorizzazione sui percorsi pedonali, che costituiscono un ostacolo alle persone ipovedenti, cieche e in carrozzina, oppure, le biciclette parcheggiate sotto al volto di piazza Savonarola che impediscono l’entrata all’unico ingresso accessibile per le carrozzine del Comune di Ferrara”.

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