Cronaca
23 Agosto 2014
La curia: "Studiamo con l'amministrazione la soluzione migliore". Resta il riserbo su chi sosterrà i costi

Recinto anti-movida per il duomo: “Ma chi paga?”

di Ruggero Veronese | 3 min

FI contatti tra Comune e curia, confermati da entrambe le parti, sono avviati già da diversi giorni e quella che poco più di un anno fa il vescovo Luigi Negri definiva – forse senza troppa convinzione – “più una provocazione che una soluzione” diventerà presto realtà. Parliamo dell’ipotesi di delimitare con una recinzione il sagrato del Duomo di Ferrara dalla piazza, lanciata da Negri all’indomani della celebre polemica sul “postribolo a cielo aperto” che a suo avviso si verificherebbe sotto le finestre arcivescovado durante i mercoledì sera universitari. Un’idea che ritorna oggi, a oltre 13 mesi di distanza, con tanto di conferme ufficiali da parte di entrambi gli enti coinvolti. E le principali domande che sorgono sono due: di che tipo di recinzione si tratterà e a chi spetteranno la sua realizzazione e i relativi costi?

Se lo è chiesto anche il consigliere comunale Leonado Fiorentini (eletto nella lista di Sel), che questa mattina ha depositato un’interpellanza al sindaco Tiziano Tagliani e all’assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi in cui chiede lumi sulle caratteristiche dell’intervento. “Quali sono i confini delle proprietà in Piazza Cattedrale e di chi è la proprietà dell’area oggetto di intervento?”, si chiede Fiorentini. Una domanda dalla risposta quasi ovvia (il sagrato è terreno della curia dal primo gradino in poi, in pratica dal ‘filo’ dei leoni di pietra) ma funzionale ai successivi e ben più ‘scomodi’ quesiti: “Gli oneri di progettazione e realizzazione sono a carico dei cittadini o del privato richiedente? Quale sarà il loro ammontare? In caso di barriera rimovibile chi si occuperebbe della gestione sostenendone i costi? Vi sono altri soggetti privati che ritengono che le loro proprietà sono messe a repentaglio dalla frequentazione serale del centro storico e che hanno richiesto interventi simili, e che cosa ha risposto o risponderà l’amministrazione?”. Una serie di domande serrate in cui si chiede alla giunta anche “se risulti essere vero quanto ci risulta, ovvero che nonostante ripetute sollecitazioni da parte dell’amministrazione il soggetto privato in questione, nonostante le sue numerose – e si immagina redditizie – proprietà limitrofe al Duomo, non si è mai reso disponibile a reperire un locale da adibire a bagni pubblici”.

In attesa della risposta ufficiale della giunta si può provare a fare chiarezza presso gli uffici del Comune e della curia. Don Massimo Manservigi, responsabile dell’ufficio stampa diocesano, conferma che “c’è stato un contatto con l’amministrazione e ora si procederà col progetto, ma per il momento è tutto ancora un po’ da definire. Non abbiamo posto caratteristiche precise, ma solo chiesto di studiare il progetto insieme e vedere qual è la soluzione migliore, anche con la Sovrintendenza ai Beni Culturali, per cercare di fare qualcosa che non deturpi nulla e che faccia capire l’importanza della cattedrale e il suo significato, senza limitarne l’accessibilità”. Concetti che vengono confermati anche dall’ingegnere Luca Capozzi, dirigente del settore opere pubbliche e mobilità del Comune: “Non siamo ancora ai dettagli tecnici: stiamo valutando tre o quattro possibilità da sottoporre alla curia e alla Sovrintendenza.  Quello che posso dire è che di certo non sarà una barriera, ma una semplice delimitazione che avrà anche una sua mobilità. Ma stiamo ancora ragionando sulla tipologia dei sostegni e della catena. Chi ne sosterrà le spese? Assieme alle varie ipotesi presenteremo anche i conti economici e poi Comune e curia troveranno un accordo”.

Da don Mrino Vincenzi, referente della curia per la cattedrale, si apprende invece che la prima ipotesi suggerita dalla curia era mirata a recintare lo spazio attorno ai muri della facciata del duomo: “Al primo incontro con l’amministrazione l’idea era quella di delimitare lo spazio davanti alle porte: un limite di un metro dal muro della cattedrale, ma anche questa ipotesi è stata bocciata. Ora i tecnici del Comune stanno studiando la soluzione. Chi finanzierà l’opera? Quello che sapevo ve l’ho detto, buongiorno”, sono le ultime parole di Marini prima di interrompere bruscamente la conversazione.

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