Politica
19 Luglio 2014
L'ex consigliere ferrarese: "Molti di noi parteciperanno e si confronteranno con loro"

Regionali, Favia lancia lista e chiama Tavolazzi

di Ruggero Veronese | 3 min

tavolazzi 1È una ‘chiamata alle armi’ aperta a tutti gli ex pentastellati espulsi o delusi dal Movimento 5 Stelle, quella lanciata negli ultimi giorni dal consigliere regionale Giovanni Favia. Che dopo le dimissioni del governatore Vasco Errani – e in vista delle elezioni del prossimo autunno – sta lanciando il progetto di una nuova lista indipendente aperta anche a comitati, movimenti civici e associazioni. Un progetto ancora in rampa di lancio e che prenderà forma nei prossimi giorni, dopo gli incontri tra Favia e i suoi sostenitori e i vari gruppi contattati in questi giorni dal consigliere regionale. Tra i quali non poteva ovviamente mancare Progetto per Ferrara di Valentino Tavolazzi, il consigliere comunale ferrarese la cui cacciata dal movimento di Grillo e Casaleggio ‘inaugurò’ la prassi – messa poi in pratica anche per lo stesso Favia – delle espulsioni ‘via blog’.

Sia Tavolazzi che il consigliere regionale chiariscono più volte il concetto: non si tratterà di una lista dei ‘dissidenti’ pentastellati, anche se ovviamente il loro incontro è facilitato da una notevole vicinanza di idee e di progetti, oltre che nel percorso politico. “Non voglio che sia targata come lista degli ex, non sarà la lista Favia – spiegava a ‘Repubblica’ il consigliere regionale – dobbiamo essere inclusivi e allargare il perimetro. Fuori dai 5 Stelle c’è tutto un movimento che si è sempre impegnato e che vogliamo coinvolgere. Vogliamo federare tutte le realtà civiche, comunali, i comitati, le associazioni e il mondo del volontariato”. Un proposito che Favia intende realizzare senza partecipare personalmente alla competizione elettorale, quindi non candidandosi né al ruolo di presidente della Regione né per l’elezione al secondo mandato sui banchi del consiglio.

Intanto da Tavolazzi giungono le prime conferme sui contatti degli ultimi giorni. “Sì – afferma Tavolazzi -, abbiamo ricevuto un invito a partecipare a un’assemblea, questa sera (ieri, ndr) a Bologna, organizzata dal gruppo dei bolognesi e dallo stesso Favia. Sono orientati a predisporre una proposta elettorale per le prossime elezioni regionale e molti di noi parteciperanno e si confronteranno con loro”. Il progetto, d’altra parte, non si discosta di molto da quelli già avanzati dal consigliere ferrarese sia sul piano comunale che su quello nazionale, per cercare di ‘ricompattare’ la variegata galassia degli attivisti e dello stesso Movimento 5 Stelle. Se a Ferrara l’ex grillino invitò i diversi meet-up a un’alleanza in vista delle ultime elezioni locali, a livello nazionale continua – seppure con qualche strappo – il progetto Democrazia in Movimento (Dim) che ha visto la prima assemblea all’inizio di giugno, a Roma.

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Favia e Tavolazzi ai tempi della militanza nel Movimento 5 Stelle

“L’idea di Favia – afferma Tavolazzi – si aggiunge al progetto nazionale. Sono due questioni indipendenti, anche se ogni tornata elettorale ha una ricaduta sui processi politici in corso e probabilmente questa novità produrrà un’accelerazione anche di altri progetti, compreso quello avviato a Roma. Chiaramente da parte nostra c’è grande attenzione”. Riguardo alla possibile formazione della nuova forza politica sono circolate voci – smentite dallo stesso Favia – riguardo a un invito rivolto anche al sindaco di Parma Federico Pizzarotti e al consigliere regionale Andrea Defranceschi, figure interne al M5S pur con qualche contrasto (in particolare per Pizzarotti) con il duo Grillo-Casaleggio. “Non credo che parteciperanno anche componenti del 5 Stelle – afferma Tavolazzi -, anche se da parte mia non ci sarebbero preclusioni”. Un discorso che per l’ex consigliere ferrarese vale sia per la formazione della lista che per le eventuali alleanze successive nel consiglio regionale.

Ma sono discorsi che per Tavolazzi, almeno per il momento, restano ancora in secondo piano rispetto ai contenuti del progetto. “Se porremo dei ‘paletti’? Di certo – risponde l’ex pentastellato – la scelta dal basso dei candidati e pochi ma precisi punti del programma. Il tempo è limitato e bisogna mettere pochi vincoli, ma alcuni sono decisivi. Mi riferisco sia ai candidati che al programma. L’obiettivo sarà quello di rappresentare un’alternativa alle due grandi forze che si contenderanno il consiglio: Pd e Movimento 5 Stelle”.

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