La Matilde Basket Bondeno chiude la regular season con un successo. Cus battuto 78-60
La Matilde Basket Bondeno conclude nel migliore dei modi la regular season nel girone F di Divisione Regionale 3, battendo per 78-60 il Cus Ferrara al PalaBonini
La Matilde Basket Bondeno conclude nel migliore dei modi la regular season nel girone F di Divisione Regionale 3, battendo per 78-60 il Cus Ferrara al PalaBonini
Il campionato di Serie B è in dirittura d’arrivo e per l'Aeffe 4 Torri Pallavolo Ferrara restano in programma le ultime tre giornate
Oggi 27 aprile, prima sfida play out per la Giara del coach Carlo Grilli. Alle ore 18, capitan Pepe e compagne saranno di scena a Venaria Reale contro il Torino Teen Basket
Si è aperto nel migliore dei modi l’attesissimo Entry Level Tournament "Città di Ferrara". Nella prima giornata di gare le grandi favorite non hanno tradito le attese: Barcellona e Armani Milano si candidano subito come protagoniste assolute del torneo
Si avvia verso il tramonto anche questa stagione per il vivaio Despar 4 Torri Ferrara. L’U20 Silver è l’unica selezione ancora in lotta per il titolo di categoria, e ha chiuso in settimana con una vittoria il girone che precede le final four, in attesa degli accoppiamenti
di Eleonora Manfredini
Weekend di passione ad Ostia: 13° Campionato Assoluto Femminile di Pugilato. I migliori guanti rosa d’Italia sui ring alle porte di Roma: novità dell’edizione la possibilità di iscriversi anche per le atlete straniere che vivono stabilmente in Italia e tesserate da almeno un biennio con la Federpugilato. Questo aspetto inedito ha consentito alla società estense “Costantino Boxe” di partecipare con la ferraresissima Sara Corazza per la categoria dei 64 kg e con la ferrarese d’adozione Dorota Kusiak (unica straniera del torneo) per i 57 kg.
Le Million Dollar si sono conquistate rispettivamente un secondo e un primo gradino del podio nella loro categoria. Sara Corazza è approdata in finale per la quarta volta consecutiva in quattro anni. 24 anni di adrenalina e cuore. Lavora tanto e si allena ancora di più:
“E’ sicuramente un impegno difficile da mantenere. Il mio lavoro è molto impegnativo fisicamente, faccio la cameriera e ho orari non semplici, turni, ore in piedi. Quando sono libera mi alleno per ore. Lo faccio con passione: è quella che mi fa andare avanti. Nelle tre settimane precedenti ai campionati lavoravo e mi allenavo. È stata dura. Non è semplice fare pugilato tra i dilettanti. In realtà per l’impegno che è necessario profondere, la boxe è equivalente ad un lavoro, sebbene non lo sia. Noi pugili dilettanti spesso lavoriamo, studiamo, andiamo in palestra. Alcuni possono permettersi di dedicarsi alla boxe a tempo pieno, per chi non ci riesce la strada è sicuramente più in salita”.
Sara ha al suo attivo 67 incontri, 8 tornei e in archivio un 2012 con il botto in cui ha vinto di tutto e di più. Nel 2013 il suo palmares si è ulteriormente infoltito, così come nel 2014, anche se risente di un lieve calo rispetto agli esordi pirotecnici, Sara se ne dà una spiegazione?
“Era ciò di cui parlavamo prima, non è semplice reggere questi ritmi rimanendo impegnati su più fronti, considero il pugilato la mia vita e spererei davvero un giorno di potermi dedicare a tempo pieno a questa vita”.
Nell’attesa di una sterzata nella carriera tra le corde, Sara Corazza si gode il suo bel titolo nel frattempo, è soddisfatta del secondo piazzamento?
“Diciamo che un secondo posto, è un secondo posto. Arrivati fino lì, peccato non vincere. Valentina Alberti però è mia amica, viene da un anno in Nazionale, ed è migliorata tantissimo, il suo titolo è meritatissimo. Mi spiace solo non essere stata in grado di combattere come so fare, nel corso della finale. Venivo da un quarto e da una semifinale davvero intensi, probabilmente ho avuto uno scarico di tensione mentale e fisica. L’aspetto positivo è stata l’assenza totale di tifo. Massimo fair play. Valentina è in Nazionale e le ragazze del team italiano avrebbero potuto tifare contro, ma non l’hanno fatto per l’amicizia che comunque ci lega, nonostante io non faccia parte effettivamente del team: ho fatto qualche presenza a spot in Nazionale, qualche ritiro, un’estate, un torneo e mi sono trovata come in una grande famiglia. E’ stato bello toccare con mano la reciprocità di queste mie sensazioni, con il fair play che ha incorniciato la finale mia e di Valentina”.
Anche Dorota Kusiak mette in archivio una bella finale, che va ad aggiungersi ai ricordi del suo anno da “grande Slam”. Il suo match conclusivo contro Marzia Varrecchia è terminato in parità e la Kusiak ha vintograzie al voto finale dei giudici. Campionessa nazionale assoluta. Prima atleta straniera a partecipare e a vincere il trofeo tricolore. Un titolo ciliegina per Dorota che nel 2014 ha vinto tutto. Si è portata a casa l’International Woman Boxing League: il campionato Italiano a squadre, qui Kusiak e Corazza sono divenute campionesse d’Italia.
Il secondo trofeo per lei è stato il Guanto d’Oro d’Italia a Marcianise, seguito dai Campionati Italiani Universitari. E poi gli Italiani Assoluti, il bilancio di Dorota?
“E’ stata un’emozione unica. Davvero non mi aspettavo di arrivare in fondo al torneo. L’ho affrontato felice di potervi partecipare, era la mia prima occasione. L’ho fatto senza aspettarmi nulla. Non è più come quando combattevo e avevo come unico altro impegno lo studio. Ora c’è il lavoro e il Master a Bologna in Didattica e Psicopedagogia per alunni con disabilità sensoriali. Non sempre riesco ad allenarmi con la costanza che vorrei. A Ostia ero già felicissima dopo la semifinale, con il mio coach – (Pino Costantino, coach anche di Sara Corazza ndr) – ho detto che per me poteva anche finire lì il mio campionato. E’ stato il match perfetto”.
In finale invece brividi fino all’ultimo secondo. Match finito in parità. Che cosa ha pensato Dorota in quel momento?
“Prima dell’ultima ripresa ho sentito dire ‘chi vince questa vince tutto’. La tensione era alle stelle. Il match non è stato semplice, sono stata molto fischiata. Combattevo contro la campionessa in carica, lei era in casa. Però alla fine ho trionfato io. Dopo tutti quei fischi temevo anche di non meritarmi la finale. Alla fine si era in parità assoluta e la mia vittoria è giunta dopo la preferenza dei giudici. Avevo quasi paura a riguardarmi in tv dopo la finale. Temevo di non meritare il titolo e invece…”. E invece Dorota Kusiak alza con merito il trofeo e lo riporta tra le mura estensi… “Io mi considero ferrarese, da quando sono in Italia la mia vita è qui. Sono contenta anche perché questo trofeo è anche un bel messaggio per l’integrazione, per chi come me vive, lavora e si allena in Italia da anni, pur non essendo nato qui”.
Anche la Pugilistica Padana era presente lo scorso weekend con Elisa Iaculano per i 57 kg. Elisa ha concluso anzitempo la sua avventura, arrendendosi ai quarti ai guantoni di Francesca Pietrolungo.
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