Politica
18 Maggio 2014
Focoso comizio elettorale in piazza Savonarola

Rendine: “Taglieremo i parassiti dalle partecipate”

di Redazione | 3 min

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IMG_20140517_183005Comincia in dialetto il comizio del duo Francesco Rendine – Massimo Masotti, e continua a snodarsi in piazza Savonarola, davanti a un centinaio di persone, fra un sgnor dutor e un sgnor inzgner, partendo dal primo cavallo di battaglia rendiniano: la rinuncia a farsi finanziare da altri la campagna elettorale. “Tagliani invece ha ricevuto dei finanziamenti – attacca il candidato sindaco –: si sentirà libero nel dare gli appalti? E se il figlio dell’imprenditore che l’ha finanziato parteciperà a un concorso in Comune, non sentirà un certo languorino?”. Questa è la Giustizia di cui parla il simbolo, mentre l’Onore è rispettare la parola data e la Libertà il lavoro, “perché l’uomo che non lavora è soggetto a cento soprusi e ricatti, in balia del capetto di turno”.

Il sindaco Rendine risolverebbe il problema del reperimento risorse col taglio ai costi della politica e della macchina comunale. “Qui ci sono troppe partecipate – ha continuato ieri pomeriggio davanti alla statua del Savonarola –, e in ognuna Consigli d’amministrazione e Collegi dei revisori, tutti con politici ed ex politici. Tanto per non fare nomi, Palombo – ex sindaco di Vigarano, oggi presidente Acer, ndr – e Carrara – già assessore provinciale, oggi direttore Acer, ndr –. Solo noi, che non siamo legati ai partiti, possiamo tagliare questa masnada di parassiti”. Confermato anche il dimezzamento delle indennità di sindaco e assessori, con un risparmio di un milione e 450mila euro in tre anni.

Da tutti questi tagli dovrebbe arrivare una decina di milioni di euro nel corso dei cinque anni, soldi necessari se si vogliono ridurre le tasse comunali sulle nuove imprese “del 75% nel loro primo anno di vita, del 50% nel secondo e del 25% nel terzo” ha annunciato l’avvocato Tosca Cappabianca, che nella giunta Rendine farebbe l’assessore alle attività produttive, impegnandosi anche a “far girare le pratiche tra gli uffici, non chi vuole aprire qualcosa in città”. In certi quartieri della città, Gad in primis, andrebbe ridotta l’Imu sulla prima casa, perché se è vero che l’aliquota è al minimo, “ci sono immobili con una rendita catastale da 150mila euro mentre il loro valore commerciale è un decimo – ha ripreso Rendine –: un sindaco dovrebbe far riveder queste situazioni”.

Di sicurezza si occuperebbe il maresciallo dei Carabinieri in congedo Natale Ombra, per smettere di avere poliziotti municipali “che si girano dall’altra parte quando succede qualcosa o che vanno a cercare qualcuno che ha parcheggiato fuori dalle strisce per andare in ospedale: dovranno piazzarsi nella zona Grattacielo e chiedere i documenti a tutti quelli che si aggirano lì con fare sospetto”.

Lo stesso Masotti sarebbe invece delegato alla Cultura. “Bisogna riuscire ad entrare in qualche circuito – ha detto in proposito –: abbiamo già contatti per un Girolamo Frescobaldi Festival e per far diventare la nostra una città di studi sul vivere nella città murata”.

Sui temi ambientali (ad occuparsene sarebbe un altro avvocato, Paola Zavarini), Rendine si schiera con i No-Centrale ma non con i No-Inceneritore. “Il pattume può anche essere bruciato – ha detto – ma non è giusto che si inquini la città bruciando anche quello di Napoli o di Forlì. Che vantaggio ne avremmo? La combustione da rifiuti inquina molto, mentre il metano inquina pochissimo perché ha una combustione stechiometrica. Sarebbe pertanto meglio sovrariscaldare il fluido geotermico col metano, visto che Hera ci fa pagare l’acqua calda esattamente come se avessimo una caldaia a metano. L’inceneritore va depotenziato al minimo indispensabile per soddisfare i soli bisogni di Ferrara. Non va usato per bruciare pattume da altre città con business di Hera ed “aria pesante” per i ferraresi”.

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