Eventi e cultura
17 Maggio 2014
La band inaugura il festival di Altroconsumo riempiendo piazza Trento Trieste con un esilarante concerto

Elio e le Storie Tese riconquistano Ferrara

di Ruggero Veronese | 3 min

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(foto di Lucio Russo)

Gli ‘Elii” non deludono mai e ancora una volta conquistano Ferrara con quella loro musica unica in Italia – e probabilmente al mondo – capace di unire satira e divertimento a una maestria tecnica senza eguali. La chitarra di Cesareo, il basso di Faso, la batteria dell'”extracomunitario” – in quanto svizzero – Christian Meyer, le tastiere di Rocco Tanica e, naturalmente, la voce e il carisma di Elio: le cinque colonne portanti del gruppo hanno aperto il nuovo festival di Altroconsumo con un’esibizione gratuita in piazza Trento Trieste, che è servita anche come ‘prova del fuoco’ alla resistenza del nuovo Listone appena rinnovato dopo i lavori.

E l’occasione del primo concerto in piazza Trento Trieste diventa anche l’occasione per uno spot elettorale, con il presidente della Fiera Zanardi che dal palco ringrazia il Comune di Ferrara per questo restyling. La folla però non coglie l’assist e gli applausi arrivano solo dopo, per i ringraziamenti agli organizzatori del concerto, l’associazione Altroconsumo.

A ogni modo la ‘prima’ del Listone è una prova superata a pieni voti, se si considera la marea di persone che ha riempito la piazza durante il concerto. Dopo il passaggio a Ferrara e nei lidi comacchiesi nel corso del 2012, Elio e le Storie Tese hanno riconquistato la città estense, che si è dimostrata ben felice di accoglierne il ritorno cantando a squarciagola dalla prima all’ultima canzone.

D’altra parte la scelta dei pezzi difficilmente poteva lasciare qualcuno insoddisfatto: il gruppo ha proposto molti dei suoi cavalli di battaglia pescando a piene mani dal repertorio costruito in oltre 20 anni di attività, dalla classica (ma ovviamente mai invecchiata) Super Giovane alla più recente Canzone Mononota che ha spopolato all’ultimo festival di Sanremo. Ma per scaldare la platea Elio è andato sul sicuro: John Holmes. Lasciando tutti un po’ perplessi quando, terminata la canzone, ha salutato tutti per incamminarsi nel backstage: “Ciao Ferrara, buonanotte, grazie!”. Falso allarme: il concerto continua. Ma in fondo chi poteva credere alla prima gag di Elio, all’anagrafe Stefano Belisari? Un uomo apparentemente agli antipodi di qualunque frontman: non magro, non muscoloso, non cappelluto, di certo non uno dei sex-symbol della musica. Giusto per usare qualche eufemismo. Ma la sua forza, quella che ha sempre trasmesso nei suoi testi, sta proprio nella sua normalità e nel saper ridere prima di tutto delle proprie piccole sfortune. Ed è grazie a questa (inestimabile) virtù che Elio e la sua band hanno costruito una luminosa e allegra carriera.

Allora via alle danze, rispolverando i classici che hanno consolato e ridato il sorriso ai fin troppi cuori infranti e adolescenti fuori tempo massimo di cui è ricco il mondo: il pubblico canta a squarciagola Servi della Gleba e ascolta in religioso silenzio la telefonata di Faso alla amata ragazza che esce con l’amico “Tafano”. “Ma non starai mica piangendo?” – chiede Elio – “No, è che mi hanno appena estradato dal Libano”. E ogni riferimento a fatti o persone reali è assolutamente casuale. Durante il concerto c’è spazio anche per i ringraziamenti all’organizzazione, alla città, ai tecnici e ad Altroconsumo. Elio non entra – forse il suo personaggio glielo vieta – nei più seri argomenti di cui tratterà il festival: il consumo consapevole. Ma li sfiora con le sue battute, con le piccole variazioni nei testi con cui riesce sempre a variare anche i brani più conosciuti e inflazionati. Per pensare ai consumi consapevoli possiamo aspettare la mattina. E di certo, chi era presente al concerto, lo farà col sorriso sulle labbra.

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