Cronaca
11 Aprile 2014
Il costo sarà di 45 milioni di euro. Acer al primo bilancio di sostenibilità

Dal Palaspecchi usciranno 270 alloggi

di Redazione | 5 min

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Il Palaspecchi diventerrà ‘fucina’ per la creazione di 270 alloggi a canone calmierato. E’ la novità principale del primo bilancio di sostenibilità presentato da Acer di Ferrara: un documento a disposizione di cittadini e amministrazioni locali sulla gestione dell’offerta pubblica di alloggi e dei servizi allegati che vuole essere uno specchio delle politiche sempre più sostenibili, sia da un punto di vista ambientale che economico, che l’azienda sta attuando. L’Acer si pone l’obiettivo di rispondere alla necessità di un tetto, ma non solo, della popolazione con difficoltà economica in un periodo, gli ultimi 15 anni, in cui le risorse pubbliche per costruire si sono sempre più diradate. Inoltre l’azienda vuole cercare di occuparsi delle tematiche sociali ed ambientali che sorgono in questo ambito.

Proprio a fronte di una crescita dell’azienda, purtroppo a causa di una crescita di domande delle abitazioni dovuto sia all’immigrazione che alla crisi che attanaglia l’Italia da ormai più di un decennio, viene presentato il bilancio di sostenibilità per far comprendere ai cittadini i numeri e le attività di cui si occupa. “Questo bilancio – racconta Angela Molossi dell’ufficio clienti Acer Ferrara – ha due funzioni principali: la prima è quella di rilanciare l’immagine dell’azienda, la seconda è quella di mostrare alla cittadinanza il valore delle politiche sul territorio che abbiamo intrapreso”.

“Una volta tutto ciò consisteva solamente nella costruzione di case per le famiglie, ora fare urbanistica pubblica significa pensare anche alle necessità delle persone e a servizi di vario tipo – ha dichiarato il sindaco Tagliani alla presentazione -. L’Acer si trova davanti a delle sfide non solo puramente economiche ma anche sociali e ambientali”. Un aspetto sociale sempre prepotentemente di attualità in questo momento di crisi in cui il fenomeno dell’immigrazione è frequente: gli stranieri sono circa il 20% dell’utenza dell’azienda, passando dalle circa 2000 presenze del 2009 alle oltre 3000 del 2013, tra titolari di alloggi e occupanti. Un altro dato rilevante sono le percentuali delle fasce d’età delle persone che utilizzano i servizi di Acer: oltre la metà, il 53%, sono adulti mentre, in seconda posizione, troviamo gli anziani con il 29% mettendo in evidenza la fragilità sociale ed economica della categoria. Fragilità alla quale si tenta di porre rimedio tramite i canoni sostenibili di locazione, cioè un affitto che varia in base alla consistenza del nucleo famigliare e al reddito, attività di mediazione sociale e dei conflitti ovvero migliorare i rapporti tra vicini per aumentare la collaborazione ed evitare i litigi. Ultimo aspetto è quello dell’equità sociale cioè un severo controllo delle autocertificazioni Ise/Isee per verificare se coloro che occupano i locali Acer ne hanno veramente diritto assieme ad un controllo sui corretti usi degli alloggi e sul rispetto delle regole.

adminUn’azienda in crescita anche da un punto di vista economico come spiega Michele Brandolini di Acer Ferrara: “Siamo passati da un momento di amministrazione più macchinosa, come nel 2004, ad uno più intelligente e moderno che ci ha permesso di tagliare di quasi la metà i costi di gestione e di diminuire ampiamente l’impatto delle tasse nei confronti delle nostre attività permettendo così un grosso aumento dei fondi disponibili per la manutenzione”. Un aiuto nel miglioramento della situazione economica di Acer è dovuto anche a numerose attività extraistituzionali intraprese negli ultimi anni come attività di amministrazione diretta, servizi di progettazione ed attuazione di interventi edilizi o il “Servizio casa” con il quale l’azienda svolge attività amministrative per conto dei Comuni in forza di specifiche convenzioni.

Collaborazione con il Comune di Ferrara che è già realtà come nel caso del celeberrimo palazzo degli specchi: “Se l’avessimo lasciato sul mercato immobiliare, ci sarebbe rimasto per altri 30 anni senza raccogliere offerte – dichiara Tagliani -. Assieme ad Acer e ai proprietari dell’immobile abbiamo rivisto la destinazione d’uso”. Il palazzo che inizialmente avrebbe dovuto contenere uffici pubblici produrrà circa 270 alloggi con un canone leggermente inferiore ad un affitto mensile medio. Il tutto alla modica cifra di 45 milioni di euro: “Un accordo con la Cassa depositi e prestiti ci fornirà una copertura del 70% della somma mentre del restante 30% si occuperà la vecchia proprietà, i nuovi soggetti costruttori e, in minima parte, il Comune con Acer”.

L’aspetto ambientale dell’attività di Acer è il terzo e ultimo fattore incisivo nella politica dell’azienda che, grazie ai fondi ora disponibili, è capace di attuare numerosi interventi di manutenzione: dai semplici guasti al recupero degli alloggi, ovvero abitazioni che tornano a disposizione e che prima di essere riutilizzati vengono rimessi in sicurezza e in condizioni decorose tramite interventi di circa 7mila euro, ma anche manutenzione non programmata su coperti, infissi e facciate prevenendo eventuali guasti futuri. L’azienda, inoltre, promuove interventi di riqualificazione impiantistica con finalità di risparmio energetico per quanto riguarda l’edilizia residenziale. Infine, dove possibile, l’azienda interviene a migliorare il tessuto urbano nei dintorni degli alloggi come per esempio nel quartiere Barco tramite l’inserimento di aree verdi.

Questo bilancio di sostenibilità, però, non dev’essere un punto di arrivo ma di partenza come afferma Mauro Giattanasio, direttore della Camera di Commercio di Ferrara: “Il territorio ferrarese ha bisogno di innovazione, partecipazione e condivisione, concetti di cui Acer si sta occupando. Non dobbiamo focalizzarci sul passato: quello che siamo stati lo ricorderemo, ora dobbiamo pensare a dove andare. C’è bisogno di innovazione e quindi di tante altre aziende, ma non solo, che creino un legame per fermare questo stato di degrado sociale che affligge il nostro territorio”.

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