Cento. La produzione della Vm marcia a pieno ritmo. E questo proprio grazie alla recente unione tra Fiat e Chrysler, che ha dato vita al nuovo marchio Fca (Fiat Chrysler Automobiles). Una pioggia di ordini, infatti, è arrivata alla Chrysler per il nuovo pick-up Ram 1500 appena messo in vendita con motore eco-diesel della Vm. Si parla addirittura di 8.000 ordini ricevuti in soli tre giorni (fonte Autonews), segno di quanto i motori diesel siano sempre più apprezzati e stiano conquistando il mercato statunitense.

Se questi sono i primi segnali di una fase di crescita, c’è da credere che la fabbrica centese e i suoi 1.200 dipendenti quest’anno possano dormire sonni tranquilli ed essere ottimisti per il futuro, tenendo conto di una crisi generale all’interno della quale la Vm Motori sembra rappresentare una felice eccezione di controtendenza. Anche perché, secondo quanto riferito dal responsabile del brand Ram di Chrysler, Bob Hegbloom, sulle pagine di Autonews, così tanti ordini in così pochi giorni risulta essere un evento straordinario, con una quantità praticamente quintuplicata rispetto a quanto normalmente si verifica al lancio di un nuovo modello. E’ anche vero che gli americani attendevano da più di un anno l’uscita del Ram 1500 Ecodiesel 3.0 a sei cilindri, presentato varie volte nei diversi salohni dell’auto dall’amministratore delegato Fiat Chrysler,Sergio Marchionne, che da parte sua ha sempre creduto alle possibilità di successo del motore diesel negli Stati Uniti. Per non parlare del fatto che la stessa critica ha apprezzato il pick-up diesel, premiando la versione Ecodiesel del Ram 1500 come migliore pick-up americano.

La mole impressionante di ordini ha quindi costretto la Vm di Cento a lavorare a pieno ritmo, faticando addirittura a stare dietro al numero di motori da produrre, tenendo presente che la fabbrica centese non è concentrata solo sull’ecodiesel del Ram 1500, ma realizza diverse versioni del 6 cilindri turbodiesel per la Jeep Grand Cherokee (anch’essa venduta con il diesel anche in America) e per le Maserati Quattroporte e Ghibli fabbricate in Italia per i mercati europei. I ricorso agli straordinari in questo periodo è dunque d’obbligo, nonostante l’arrivo di ingegneri e personale da altre fabbriche Fiat e oltre 100 assunzioni. Come riportato anche dal Messaggero, le ricadute di questa fase possono essere notevoli, tanto che la Vm ha già confermato ai sindacati l’obiettivo di far crescere la produzione del 22%, passando da 90mila ai 110 mila costruiti.