Economia e Lavoro
30 Gennaio 2014
L'azienda centese potrebbe essere strategica per il gruppo nato dall'unione delle due case automobilistiche

Nasce Fiat Chrysler e Vm attende sviluppi

di Redazione | 2 min

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vm motori 2Si profila un ruolo fondamentale per la Vm nell’ambito dell’operazione appena conclusa da Fiat e Chrysler, che si sono unite dando vita a Fiat Chrysler Automobiles, divenendo il settimo gruppo automobilistico mondiale. Vm, infatti, risulterà strategica per la realizzazione dei motori diesel di Fca (questo il nuovo acronimo del gruppo) e per la conquista del mercato americano, dove i diesel stanno iniziando a prendere piede.

Una strategia che Fiat aveva già intrapreso, dato che ai concessionari statunitensi di Chrysler la Fiat aveva già iniziato a consegnare, dallo scorso anno, circa 2.200 Jeep Grand Cherokee e soprattutto gli enormi pick up Ram 1500 dotati proprio dei raffinati sei cilindri turbocompressi Vm.

L’unione fra Fiat e Chrysler è stato deciso dal consiglio di amministrazione del gruppo presieduto da John Elkann e guidato dall’amministratore delegato Sergio Marchionne. Fca avrà sede legale in Olanda e fiscale in Gran Bretagna (le società del gruppo continueranno comunque a essere soggette all’imposizione fiscale dei Paesi in cui svolgono l’attività), con azioni quotate a New York e a Milano. La proposta del cda Fiat prevede che ogni azionista Fiat riceva un’azione Fca di nuova emissione per ogni azione Fiat posseduta e che le azioni ordinarie di Fca siano quotate al New York Stock Exchange (Nyse) con un’ulteriore quotazione sul mercato telematico azionario (Mta) di Milano.

L’operazione, nelle intenzioni del gruppo, consentirà di guardare al futuro con maggiore motivazione, affrontando le sfide globali con l’autorevolezza di due organizzazioni che hanno una grande storia nel panorama dell’automobile. Si sono, insomma, poste le basi per quello che Marchionne definisce un “costruttore di auto globale” in grado di mettersi allo stesso livello dell’agguerrita concorrenza.

Per quanto riguarda l’impatto sull’occupazione, è stato lo stesso marchionne a rassicurare che i livelli occupazionali verranno mantenuti e che tutte le attività che confluiranno in Fca proseguiranno la propria missione.

L’operazione, come detto, avrà una certa influenza anche sulla Vm Motori di Cento, che da novembre è interamente di proprietà Fiat dopo l’acquisizione da parte del Lingotto del 50% che era detenuto dalla americana general Motors. Influenza che potrebbe rivelarsi positiva in termini di commesse, ma che potrebbe riservare qualche sorpresa invece sul piano dei rapporti sindacali. Per sapere qualcosa in più si dovrà tuttavia attendere l’incontro del prossimo 7 febbraio tra sindacati e vertici dell’azienda di Cento.

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