Comacchio
5 Febbraio 2014
Sabato nuova manifestazione a Comacchio per gli ospedali del Basso Ferrarese. Intanto Fi presenta un odg in Provincia

San Camillo, il popolo torna in piazza

di Redazione | 4 min

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san camillo manifestazione 2Comacchio. La Consulta Popolare San Camillo torna sul piede di guerra e ancora una volta intende farlo manifestando, sabato 8 febbraio, assieme ad altri comitati e associazioni del territorio in difesa non solo dell’ospedale di Comacchio, ma del presidio ospedaliero unico (San Camillo e ospedale del Delta di Lagosanto).

Dopo la protesta dello scorso 18 gennaio lungo le vie della cittadina lagunare, anche l’8 febbraio al corteo parteciperanno altre forze della società civile poco propense a far passare il piano di riorganizzazione della sanità licenziato lo scorso giugno dalla conferenza territoriale socio-sanitaria. Aderiscono infatti all’iniziativa, oltre naturalmente alla Consulta popolare San Camillo, il Comitato Salvaguardia Ospedale del Delta, Cittadinanza Attiva e Federazione Italiana Autonomie Locali e Sanità.

Schierate con i manifestanti, inoltre, numerose forze politiche del territorio del Basso Ferrarese e di Comacchio in particolare, di sinistra, di centro e di destra. Si va da Alternativa Democratica a Fratelli d’Italia, da Il Faro/Forza Italia a L’Onda, dalla Lega Nord al Movimento 5 Stelle, passando per Rifondazione Comunista, Pd, Partito Repubblicano, Sel e Unione di Centro.

Sarà un po’ la replica di quanto avvenuto il 18 gennaio, sia per le motivazioni che per le modalità di svolgimento, con la differenza che al posto del Consiglio straordinario in Municipio al termine del corteo è previsto un comizio pubblico, quindi cambierà anche il percorso del corteo.

Il ritrovo dei partecipanti è fissato alle 15.30 in piazza del Duomo a Comacchio. Da qui prenderà vita il corteo che si snoderà in piazza XX Settembre, via Mazzini, via Foce, via Spina, via Trepponti, via Marconi, vicolo Passerina, via Garibaldi, per giungere in piazza Folegatti per il comizio, con interventi del leader della Consulta, Manrico Mezzogori, del sindaco di Comacchio Marco Fabbri e dei rappresentanti delle forze politiche.

san camillo manifestazione 1Come detto, non cambiano le ragioni della protesta. “Il popolo torna in piazza” è lo slogan della manifestazione che, come spiega Manrico Mezzogori, “ha l’obiettivo di aprire una trattativa sulla sanità, tenendo presente che il San Camillo non è un ospedale a sé, ma fa parte del presidio ospedaliero unico”. La protesta riguarda sia la richiesta di riaprire il punto di primo intervento al San Camillo, con snellimento del carico di lavoro al ps del Delta, sia il “corretto ripristino dei servizi di Pediatria ed Emodinamica all’ospeale del Delta. Oltre a stigmatizzare i metodi adottati dalla dirigenza Ausl di Ferrara, i promotori della manifestazione chiedono anche di mettere mano a una riforma del piano strategico di riorganizzazione della sanità nell’intera provicnia di Ferrara.

Intanto Mezzogori, dopo il recente intervento Lusenti – che ha ribadito senza mezzi termini che sulla sanità della nostra provincia non si torna indietro -, annuncia che è in preparazione una sua “dura lettera aperta” rivolta all’assessore regionale alle Politiche per la Salute. “Smonterò pezzo per pezzo il suo intervento – spiega Mezzogori – costruito per slogan, come del resto fanno i politicanti”.

A sollecitare un incontro tra le istituzioni comacchiesi e la Regione per trovare un’intesa sulla riorganizzazione sanitaria, dopo l’interrogazione del consigliere regionale Roberto Sconciaforni (Federazione della Sinistra), arriva anche un ordine del giorno del gruppo consigliare di Forza Italia in Provincia. Si tratta di un odg con procedura di urgenza che ripercorre le fasi della protesta della Consulta Popolare San Camillo, da quelle iniziali fino all’improvvisa chiusura da parte dell’Ausl del pronto soccorso, per passare alle rimostranze che riguardano invece Pediatria all’ospedale del Delta, sostenendo che “è in atto il depauperamento dei servizi sanitari nel Basso Ferrarese, il cui bacino d’utenza riguarda circa 80.000 abitanti, i quali sono costretti a curarsi presso altre Ausl o Cliniche Convenzionate fuori provincia e fuori Regione, come dimostrano i dati sulla mobilità passiva”. Tutti motivi che hanno portato alla presentazione dell’ordine del giorno che, se approvato, intende impegnare Provincia, Regione e parlamentari a sollecitare l’incontro con la Regione “per trovare una intesa sulla riorganizzazione sanitaria comacchiese e ferrarese” e contemporaneamente “sospendere la dismissione dell’Ospedale S. Camillo e il trasferimento di servizi sanitari dall’Ospedale del Delta a quello di Cona fino ai nuovi accordi”.

Gli appelli all’incontro con la Regione si stanno comunque moltiplicando. Anche Gianguido Bazzoni, consigliere regionale Fi-Pdl ha rivolto una interrogazione alla Giunta per chiedere alla Regione di incontrare le rappresentanze istituzionali di Comacchio e della Provincia di Ferrara, nonché il direttore generale dell’Ausl, per trovare un’intesa sulla riorganizzazione sanitaria comacchiese e ferrarese sospendendo la dismissione dell’Ospedale S. Camillo e il trasferimento di servizi sanitari dall’Ospedale del Delta a quello di Cona fino a nuovi accordi.

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