Politica
2 Dicembre 2013
Dopo tre mesi ancora nessuna risposta alla sua interpellanza

Muro di gomma su Grisù, Rendine: “Boicotterò il consiglio”

di Redazione | 3 min

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Quasi tre mesi senza risposta a una interpellanza. Quella sullo Spazio Grisù. E ora chi l’ha depositata minaccia di boicottare i lavori del consiglio se non otterrà risposta.

Dopo aver letto le prime notizie uscite dall’inchiesta di Estense.com su Spazio Grisù, ancora in piena estate, Francesco Rendine aveva protocollato una interpellanza per chiedere lumi su dettagli tecnici che lui, ingegnere di professione, conosce bene.
Tra le tante “stranezze” emerse a proposito dell’ex caserma dei vigili del fuoco di via Poledrelli l’esponente di Futuro e libertà si è concentrato sulle autorizzazioni per le manifestazioni del 21 dicembre e del 21 marzo 2013, quando, per stessa ammissione degli organizzatori, arrivarono in via Poledrelli 100 e 500 persone (tra questi la presidente della Provincia Zappaterra, il vicesindaco Maisto e l’assessore comunale Roberta Fusari). Rendine in proposito chiedeva al sindaco Tagliani di “sollecitare il rispetto delle normative vigenti” e “garantire la sicurezza dei cittadini che accedono sia alle parti comuni sia alle attività insediate nell’area in esame”.

Il consigliere di Fli faceva notare infatti che “presso il comune di Ferrara non si è reperita quella documentazione tecnica che la legge prevede sia allegata alle richieste che l’organizzatore deve presentare all’amministrazione quando si utilizzano spazi con presenza rilevante di pubblico” e ricorda che “per l’agibilità di luoghi con manifestazione inferiore o pari a 200 persone è necessario presentare” una serie di documenti”.

Vale a dire “una relazione tecnica-descrittiva, firmata da tecnico abilitato, attestante la rispondenza del locale/luogo e degli impianti alle regole tecniche stabilite con decreto del Ministro dell’Interno del 19 Agosto 1996; planimetria con individuazione delle installazioni (posti a sedere, palco, stands, vie d’esodo numero idranti o estintori di capacità adeguata a protezione di aree ed impianti a rischio specifico, ecc.); collaudo e corretto montaggio delle strutture installate e conformità degli impianti elettrici firmati da tecnico abilitato; dichiarazione attestante che il locale/luogo di pubblico spettacolo presenta una capienza inferiore o pari a 200 persone; copia Scia al comando provinciale dei Vigili del Fuoco se l’affollamento è superiore a 100 persone”.

Questo il 12 agosto. Da allora però nessuno si è degnato di rispondere (il regolamento del consiglio prevede come tempo indicativo una risposta entro 30 giorni), nonostante l’inchiesta sia andata avanti e abbia svelato come per quell’immobile non esistesse – fino a inizio ottobre – nemmeno l’agibilità e come le dichiarazioni dell’assessore all’urbanistica Fusari fossero state contraddette dai dati del settore edilizia.

Ora Rendine scrive al presidente del consiglio comunale Colaiacovo, al sindaco e all’assessore Fusari per sollecitare una risposta. In caso persista il muro di gomma, il consigliere passerà alle “vie di fatto”: “in caso di mancato riscontro, il sottoscritto ritenendo che l’Amministrazione intenda boicottare l’attività di consigliere si preoccuperà di rispondere con la stessa moneta boicottando i lavori del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari con tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione”.

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