Quattro ore di sciopero e presidio a Ferrara a partire dalle 6.45 e altrettante a Porto Garibaldi a partire dalle 11, con parziale blocco della Romea, volantinaggio a Comacchio e incontro con le autorità comunali. I lavoratori dei due stabilimenti della Servizi Ospedalieri si sono idealmente uniti oggi nella protesta contro la decisione dell’azienda di chiudere la sede di Porto Garibaldi, dove per i 115 lavoratori la società ha già comunicato l’avvio della procedura di cassa integrazione straordinaria, che sarà oggetto di esame congiunto tra le parti al tavolo convocato presso la sede della Regione per il 2 dicembre.
Si trattava delle prime 4 ore di sciopero oltre a un ulteriore pacchetto di 16 ore che i sindacati hanno proclamato a sostegno di quella che si preannuncia una difficile vertenza. Anche per questo motivo i sindacati di categoria (Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil) hanno voluto coinvolgere tutti i dipendenti dei due stabilimenti della Servizi Ospedalieri della provincia, anche quelli di Ferrara non interessati direttamente dalla chiusura, senza contare che sono state contattate le rispettive segreterie nazionali affinché il 2 dicembre si possa dichiarare un’iniziativa di lotta per l’intero gruppo, interessando quindi tutte le sedi in cui opera la società (stabilimenti di Teramo, Lucca, Catanzaro e vari presidi ospedalieri).
Buona l’adesione allo sciopero nella prima mattinata nello stabilimento di Ferrara, in via Calvino 33, dove una sessantina di partecipanti ha manifestato davanti alla sede. “Qualcuno è entrato al lavoro – ha riferito Michele Mazzolenis, il segretario della Uiltec-Uil – in particolare le lavoratrici con contratto interinale, ma la partecipazione è stata comunque buona. Peccato solo che per la prima volta ci siamo trovati di fronte a un’azienda che con i propri rappresentanti è venuta a provocare, con inchini e applausi di scherno rivolti a chi stava scioperando. Un atteggiamento che ritengo vergognoso”. Atteggiamento stigmatizzato dai sindacati attraverso un comunicato congiunto alla stampa, nel quale, nel ringraziare i lavoratori per la dignità mostrata nel corso della manifestazione, si fa riferimento al comportamento che sarebbe stato mostrato dalla dirigenza di Servizi Ospedalieri “che oltre alle indebite pressioni fatte sui propri dipendenti, specialmente quelli interinali, per tentare inutilmente di far fallire lo sciopero, durante il picchetto davanti ai cancelli dello stabilimento di Ferrara non ha trovato di meglio da fare che irridere i lavoratori con atteggiamenti provocatori, irriguardosi, volgari e totalmente mancanti di rispetto verso persone che stanno lottando per il proprio posto di lavoro”. “Come organizzazioni sindacali – prosegue il comunicato – condanniamo tale atteggiamento che non ha precedenti in nessun altra delle tante crisi aziendali di questi anni e invitiamo i dirigenti e i responsabili produttivi della Servizi Ospedalieri a ripresentarsi, se ne saranno capaci, davanti ai cancelli il prossimo lunedì”. Un atteggiamento, quello denunciato dai sindacati, che l’azienda, attraverso l’ufficio stampa di Manutencoop, smentisce però categoricamente, riferendo che nessun comportamento del genere è stato tenuto dai propri dirigenti e che, tantomeno, non vi poteva essere nessuna possibilità di fraintendimento.
Al di là di questo episodio, la partecipazione è stata massiccia a Porto Garibaldi, con tutti i 115 lavoratori dello stabilimento che il 31 dicembre l’azienda vorrebbe chiudere in marcia dapprima lungo la statale Romea, dove è stato rallentato il traffico con consegna agli automobilisti di volantini e comunicati, quindi lungo le vie di Comacchio e infine davanti al Municipio. Poco dopo i dipendenti e i loro rappresentanti sindacali hanno dato vita a un’occupazione simbolica della sede comunale e sono stati ricevuti nella Sala Consiliare dal sindaco Marco Fabbri e dal vice sindaco Denis Fantinuoli, ai quali proprio i sindacati, a nome dei lavoratori, hanno manifestato tutte le proprie preoccupazioni, ma anche in che modo intendono lottare. “Il 2 dicembre al tavolo regionale – riferisce Mazzolenis – la nostra richiesta per poter diaologare con l’azienda sarà innanzitutto che venga tolta dalla trattativa il provvedimento di chiusura dello stabilimento a Porto Garibaldi, con sospensione della procedura di cassa integrazione straordinaria. Solo a quel punto saremo disponibili a parlare”.
La mobilitazione continua con ulteriori 4 ore di sciopero proclamate per il 2 dicembre in concomitanza con il tavolo istituzionale convocato presso la regione Emilia Romagna per tale data e con relativo presidio di lavoratrici e lavoratori. Lo sciopero si terrà con queste modalità: alle 10 entreranno in sciopero i dipendenti di Porto Garibaldi che, con due pullman, raggiungeranno lo stabilimento di Ferrara alle ore 11 per dare vita a un presidio assieme ai colleghi di via Calvino; quindi i lavoratori di Ferrara e Porto Garibaldi, insieme, raggiungeranno la sede della Regione dove alle 15.30 è previsto l’inizio della trattativa.
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