La vertenza Basell ha superato la prova del nove. Era molto sentita l’attesa all’interno del petrolchimico per l’incontro di questa mattina, 20 settembre, nel palazzo della Regione a Bologna, dove sindacati e azienda si sono ritrovati ancora una volta per fare il punto della situazione a due mesi dalla firma dell’accordo sindacale, che prevedeva 41 esuberi da effettuare attraverso gli incentivi al prepensionamento o al licenziamento volontario.
E alla conclusione del meeting odierno la conferma della riuscita del piano è ufficiale: “Il confronto tra Regione, sindacati e azienda – si legge in una nota ufficiale delle Rsu Basell – ha determinato la conclusione del piano attraverso l’utilizzo esclusivo dei due strumenti previsti dall’accordo”. Ora la palla passa ai sindacati, che dovranno concordare coi dipendenti la mobilità interna tra i vari reparti per sopperire ai vuoti creati dalle fuoriuscite volontarie. Si ricorda infatti che inizialmente la vertenza era diretta al solo comparto ricerca, ma la trattativa sindacale ha fatto in modo di estendere la possibilità di accedere agli incentivi anche ai lavoratori della produzione. La ricerca subirà comunque una riduzione, come previsto nei piani originari, ma i dipendenti verranno trasferiti nell’altro comparto dopo un periodo di formazione e riqualificazione, in modo da compensare le 18 posizioni di turnisti rimaste vacanti.
E c’è soddisfazione da parte del mondo sindacale per la soluzione di una vertenza che per mesi ha tenuto col fiato sospeso i dipendenti Basell. Stefano Mantovani, segretario provinciale di Cisl – Femca, afferma che “alla fine l’azienda ha riconosciuto che il sindacato aveva ragione e che con quei due pilastri (prepensionamenti e fuoriuscite volontarie, ndr) si è realizzato il piano. È la dimostrazione di come l’impegno delle istituzioni e dei suoi funzionari, insieme alle parti sociali, abbiano dato un ottimo contributo alla risoluzione vertenza molto difficile”.
Nel comunicato degli Rsu Basell si legge anche dei prossimi passaggi per lo sviluppo del comparto chimico: “La Regione – scrivono i rappresentanti sindacali -, attraverso l’assessorato alle attività produttive e coerentemente con quanto dichiarato all’inizio della vertenza, ha impegnato il governo sulla attivazione di un tavolo nazionale sulla chimica, tradizionale e innovativa, per il rilievo che tali attività costituiscono in regione (petrolchimici di Ferrara e Ravenna). A questo tavolo, la Regione si aspetta che LyondellBasell partecipi attivamente. La Regione ha riconfermato l’intenzione di procedere anche alla realizzazione dentro questa area industriale delle nuove attività sostenute da Aster Emilia Romagna con il progetto Green Lab, anche qui auspicando un ruolo attivo di Lyondellbasell”.
“Si tratta – spiega Mantovani – di un risultato ottenuto dalla Regione, che è riuscita a strappare l’okay al governo per aprire un tavolo nazionale per la chimica. Ora bisogna presentarsi a questo appuntamento con idee chiare e progetti per creare una filiera completa, guardando soprattutto ai due principali siti in Emilia Romagna: Ferrara e Ravenna, e le attività di Aster vanno in questa direzione”.
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