Più di 3 mila “mi piace” su Facebook in meno di 5 giorni. Dal 10 settembre scorso la pagina “Salviamo l’Apollo” è cresciuta in maniera incredibile, riunendo sul social network tanti ferraresi preoccupati per il futuro dello storico cinema del centro cittadino di cui, dopo la chiusura e la fine della gestione Arci, poco ancora si sa.
“Chiaramente nasce tutto con l’intenzione di non calpestare i piedi a nessuno e, soprattutto, di non ostacolare eventuali trattative già in corso -dichiara il fondatore della pagina, Guido Mantovani, che conosce bene, avendoci lavorato, il multisala-, l’ho fatto e lo faccio per amore del cinema”. Un amore condiviso con oltre 3 mila persone che si sono unite a lui nello spazio virtuale ma rumoroso dei social network nel tentativo di non far passare in secondo piano una vicenda che potrebbe creare un vuoto enorme nell’ambito della cultura cittadina. “Lo scopo è capire tutti insieme con più chiarezza cosa stia succedendo -continua Mantovani-, se teniamo viva l’attenzione, e i ferraresi si ricorderanno di un patrimonio che appartiene a loro e che stanno rischiando di perdere per colpa del silenzio e dell’indifferenza, allora forse la situazione evolverà positivamente”.
Ma c’è anche chi da qualche tempo ha deciso di lasciare un segno ancora un più evidente. Se da un lato si crea una comunità per alimentare la speranza, dall’altro c’è chi tenta, in maniera creativa e composta, di mantenere viva l’attenzione sull’Apollo utilizzando qualcosa la cui utilità è legata proprio alla memoria, alla necessità di ricordare per fare qualcosa nel futuro: i post-it, piccoli e colorati foglietti autoadesivi o appiccicati alla meglio con lo scotch sulle porte di ingresso del multisala. Tanti messaggi, tanti ricordi che tappezzano i vetri delle porte del multisala e un unico grande desiderio: rivedere quelle porte aperte, come lo erano solo qualche mese fa. C’è chi lascia messaggi d’amore verso il cinema, chi lo esorta, quasi fosse un invocazione, ad aprire. Un’attaccamento alla cultura ben espresso in uno dei fogli appesi sull’Apollo: “una città senza cinema è come una città senza scuole”.
Un’iniziativa, un fermento dal basso che proviene da una città che a dispetto di tante critiche si mostra ancora viva, agitata e che anche Massimo Maisto, assessore comunale alla cultura, ha apprezzato: “sono ottimista rispetto alla trattativa sulla cessione -ha affermato solo qualche giorno fa durante la sua chiacchierata con Dario Franceschini alla festa del Pd in piazzetta San Nicolò – ma nel caso non dovesse riaprire, allora cercherò tutte le persone che hanno attaccato questi post-it, anche se è quasi impossibile, e con loro cercherò di trovare una soluzione”. D’altronde, la città che da poco ha celebrato un grande maestro del cinema come Michelangelo Antonioni non può veder sparire, come se nulla fosse, senza mettere sul tavolo tutte le carte a disposizione, quello che è uno dei pochi luoghi storici rimasti della cultura cinematografica ferrarese.
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