Comacchio. Da cinque a uno. Saltano tre quesiti referendari su cinque e due verranno accorpati, questo è quanto ha deciso il consiglio comunale di Comacchio – con il Pd polemicamente assente – nella seduta serale del 13 settembre.
La commissione tecnica, incaricata di dare un parere – non vincolante per il consiglio – sull’ammissibilità dei cinque quesiti referendari presentati dalla giunta presieduta dal sindaco Marco Fabbri, ha suggerito di accorpare i primi due, quello sul cambio di provincia da Ferrara a Ravenna e quello sull’unione dei comuni e bocciare quelli riguardanti la realizzazione di un nuovo campeggio (in realtà il giudizio è stato sospeso per verificare ulteriori dettagli), i parcheggi a pagamento e la pedonalizzazione del centro storico.
L’unione dei primi due quesiti referendari, quelli più importanti ha una spiegazione che sembra più che altro una contromossa rispetto alle decisioni prese in sede regionale e provinciale: “Il vero oggetto della discussione non è il mantenimento o meno delle Province – spiega il sindaco Fabbri anche in risposta ad alcune polemiche apparse sulla stampa – ma il fatto che la Regione Emilia Romagna, in previsione della riforma attuata da Monti, aveva legiferato con una legge regionale che individuava degli ambiti territoriali ottimali, attraverso cui gestire le funzioni lasciate dalle Province e le ulteriori svolte dai Comuni”. L’ambito territoriale ottimale risultante, da approvare entro il 31 dicembre prossimo, per Comacchio, secondo le regole stabilite dalla legge “è stato di fatto già deciso dalla Regione che ha individuato il blocco in quello dei Comuni del Delta”. “Noi – spiega ancora Fabbri – avevamo posto dei paletti e richiesto che Comacchio fosse il centro di questa unione data la sua importanza anche turistica”.
Unirsi ai vicini di casa non sembra essere una soluzione troppo gradita alla giunta comacchiese: “Nel momento in cui si costituisce un’unione con sette comuni, essa avrà una giunta, un consiglio, in quella sede verranno poi prese le decisioni fondamentali per questo territorio: c’è il serio rischio che altre amministrazioni decidano per conto del comune di Comacchio, c’è il serio rischio di perdere una parte della propria sovranità”. Ma questa paura sembra valere in maniera particolare per l’associazione nella unione dei Comuni del Delta – “per la quale la Provincia spinge” – le cui prospettive evidentemente non soddisfano Fabbri: “Con il referendum, che deve essere una decisione ragionata e non di pancia, dobbiamo decidere cosa sia più conveniente in termini di associazione delle funzioni come quella turistica e culturale con altri comuni”: associarsi coi Comuni ravennati o con quelli del Delta e “non quanto ci dà Ferrara o Ravenna”.
Saltano invece gli altri tre quesiti, in particolare quelli legati alla creazione di una zona pedonale nel centro storico e all’estensione dei parcheggi a pagamento nella costa: “A seguito di ampia discussione abbiamo deciso di non presentare questi quesiti – annuncia Fabbri, accettando sostanzialmente le obiezioni fatte da Rifondazione Comunista – in quanto verranno discussi nelle sedi e organi comunali più opportuni”. Ad un vaglio più approfondito sarà invece destinato il quesito sulla realizzazione di un nuovo campeggio a Portogaribaldi.
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