di Marcello Celeghini
È un dibattito scoppiettante e ricco di imprevisti quello della festa Pd di Pontelagoscuro che ha visto come protagonisti il segretario provinciale dei democratici Paolo Calvano e il consigliere regionale Roberto Montanari. L’incontro dal titolo ‘Il pd che vorrei’ è stato condito da un paio di fuori programma. A partire dalla vivace contestazione di una ex sostenitrice per arrivare all’interruzione degli organizzatori della tombola del padiglione adiacente.
Il palinsesto prevedeva come le attuali dinamiche interne al partito e i possibili scenari pre e post congressuali mentre Matteo Renzi continua a riscuotere consensi importanti per la propria candidatura alla guida del pd tra cui, a livello locale, proprio quelli di Montanari e Calvano.
“Ho visto Renzi sia a Ferrara lo scorso luglio che a Bologna pochi giorni fa- motiva Roberto Montanari – e devo dire che a Ferrara avevo visto un Renzi sicuramente brillante ma ancora senza contenuti, al contrario a Bologna l’ho visto decisamente più concreto e allo stesso tempo chiaro nell’esporre le priorità che si deve dare il nostro partito. Ha le caratteristiche giuste per guidare il Pd perché è un leader capace di far convergere voti sia dei grillini delusi, sia dei moderati e addirittura dei delusi del Pdl. Nel Pd poi- specifica il consigliere regionale- non c’è un limite d’età per farne parte. Noi non guardiamo la carta d’identità ma il modo di pensare delle persone”.
Sulla stessa linea pure il segretario Calvano che spera anche che la forza comunicativa di Renzi riporti quell’entusiasmo che si respirava nel fondare il Pd. “Oggi, visti gli scenari post-elettorali, si avverte chiaro uno scollamento tra il partito e la sua gente – commenta il segretario provinciale-. È necessario, quindi, recuperare lo spirito fondativo e riscoprire l’entusiasmo che ci ha portato a costruire un progetto ambizioso. La figura del leader trascinante che cerchiamo è sicuramente incarnata bene da Matteo Renzi”.
Centrale anche il tema del ritorno della gente ad avere fiducia della politica, fiducia che in questi anni ha toccato i minimi storici creando tutte le difficoltà post-elettorali che si sono viste. “La politica non deve essere vista come il male assoluto contro cui combattere – puntualizza Calvano-. Non dimentichiamo che in certe occasioni il ruolo della politica è stato determinante, come nel caso Berco.”
In mezzo all’incontro ha fatto irruzione la contestazione di una ex elettrice, che dal pubblico ha rimproverato il partito per i fondi chiesti dal partito in occasione delle ultime primarie, citando poi anche lo scandalo Montepaschi e il caso Penati: “non voto più Pd e da due tornate ormai non vado alle urne”. Calvano, lasciando da parte l’aplomb, ha ribattuto che “il Pd vive in gran parte grazie ad autofinanziamenti e donazioni di suoi parlamentari e che ‘le mele marce’ da noi vengono espulse, a differenza di altri partiti”.
A coronare il fuori programma, poi, è stato il personale della tombola, che ha chiesto ai relatori di fare meno rumore, per non disturbare la chiamata dei numeri. “Segno dei tempi di crisi della politica…” ha sdrammatizzato Montanari.
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