di Daniele Oppo
Sarà ancora una volta Tiziano Tagliani, attuale sindaco di Ferrara, il cavallo sul quale punterà il Pd anche per la prossima legislatura cittadina. “Sosterremmo la sua candidatura –afferma senza troppi preamboli Simone Merli, segretario comunale del partito, durante la conferenza stampa nella sede provinciale del Pd- e gran parte della campagna elettorale punterà sulle tante cose che la sua giunta ha fatto in questi anni”.
“Puntiamo su di lui perché ha ridato efficacia alla politica – sostiene Paolo Calvano, segretario provinciale del partito -, nel momento di maggiore crisi per il territorio l’istituzione Comune è rimasta in piedi e si è fatta carico di sopperire alle mancanze dei livelli più alti, come sulla questione Basell, la fornitura di energia nel petrolchimico o il trovare le risorse nel bilancio e in più ha una caratteristica importante: riesce a parlare ad un mondo che va ben oltre il partito che rappresenta pur mantenendo saldi i suoi ideali”. Il programma elettorale verrà elaborato nei prossimi mesi, ma una sua parte consistente dovrebbe arrivare dalle elaborazioni del progetto, interno al Pd, Ferrara 2020.
“Ci sono quatto gruppi di lavoro aperti, composti da 25 persone ciascuno, focalizzati su temi specifici che stanno elaborando delle proposte concrete che poi Tagliani potrà anche modificare e fare sue”, spiega Ilaria Baraldi, coordinatrice del progetto. Ancora incertezza invece per quanto riguarda le eventuali alleanze che andranno costruite nei prossimi mesi, ma Calvano lancia un messaggio sibillino a Roberto Soffritti che in un’intervista ha dichiarato di “essere sempre in corsa”: “una delle cose positive del Pd locale è che negli anni è riuscito a rinnovarsi, tornando su decisioni prese in passato e questa amministrazione ha risolto problemi che la città si portava dietro dal secolo scorso –esordisce Calvano-. Siamo disposti a mettere le idee sul tavolo, ma parliamo ad un centrosinistra che guarda avanti e non indietro”.
La sfida elettorale per il momento non preoccupa troppo il Pd ferrarese che non si nasconde dietro un dito, non vedendo all’orizzonte avversari troppo temibili: “dall’altra parte non vedo una figura che possa rappresentare in modo unitario un mondo così variegato”, sostiene Merli e forse per questo motivo dichiara che “l’obiettivo è quello di vincere direttamente al primo turno”.
A far paura al Pd potrebbero essere le differenze fra le varie correnti di partito a livello nazionale –ben rappresentante in conferenza stampa da Calvano, Merli e Baraldi, i primi due già sfidanti nelle primarie fra Bersani e Renzi, la terza nel comitato pro-Civati- che in realtà non sembrano preoccupare i dirigenti locali: “in questi anni quelle differenze non hanno mai determinato neppure un singolo momento di flessione nel consiglio comunale”, ricorda Calvano che anzi, in prospettiva futura e post congresso del partito, si augura “una squadra lunga che parta da Roma, passi per l’Emilia Romagna e arrivi a Ferrara”.
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