Politica
29 Giugno 2013
Tavolazzi: “Nessuno ha parlato delle note della procura arrivate più di un anno fa”. Marattin: "Non possiamo sapere se ci sia una indagine in corso"

Derivato, ispezione di Corte dei conti e polemica col Comune

di Redazione | 4 min

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“Dov’è la tanto sbandierata trasparenza dell’amministrazione comunale?”. Se lo chiedono i consiglieri comunali di Ppf e Lega nord Valentino Tavolazzi e Giovanni Cavicchi in merito alla vicenda del derivato Dexia. “Abbiamo saputo – denuncia Tavolazzi -, solo incidentalmente nel giugno di quest’anno che due procuratori della Corte, Izzo e Pilato, avevano inviato due note al Comune di Ferrara e ordinato un’ispezione alla polizia tributaria nell’aprile 2012 a seguito del nostro esposto del febbraio dello stesso anno (vai all’articolo), ma l’amministrazione non ne ha mai fatto cenno ogni volta che abbiamo fatto richiesta di poter accedere agli atti sul derivato”.

“Alle ripetute richieste di accesso agli atti l’amministrazione ha sempre risposto in maniera negativa appellandosi all’articolo 11 del regolamento del comunale che esclude l’accesso ai documenti amministrativi coperti dal segreto o comunque riservati”, spiega ancora l’ex grillino. “Nel giugno di quest’anno lo ha fatto allegando anche una richiesta che il Comune avrebbe inoltrato alla Corte dei conti in cui chiedeva di conoscere i risultati dell’indagine eseguita dalla polizia tributaria”.

Così – da quella parola “indagine” – i due consiglieri di Ppf e Lega nord hanno dedotto che esiste una parte della storia fin qui non conosciuta, tanto meno quando nel luglio 2012 il Consiglio comunale era chiamato ad esprimersi sull’annullamento del derivato stesso. Una decisione e un voto che, seguendo il filo logico dei due, sarebbero avvenuti nell’ambito di un difetto di conoscenza da parte dei consiglieri, non avendo a disposizione una parte delle informazioni. Il breve tempo intercorso fra l’”indagine” e la decisione di annullare unilateralmente il contratto genera perplessità nei due consiglieri: “dopo il nostro esposto la procura della Corte dei conti ha mandato la polizia tributaria insieme alle due note dei procuratori – spiega Tavolazzi -; a distanza di circa un mese Marattin annuncia l’annullamento del derivato, con una decisione improvvisa e rischiosa. Vogliamo conoscere, se possibile ed eventualmente mantenendo la riservatezza sui nomi coinvolti, i contenuti di quelle note. Non si può blindare in un cassetto una vicenda in cui ci sono delle responsabilità sia tecniche che politiche”.

Ma le critiche di Cavicchi e Tavolazzi si estendono a tutta la gestione dell’affaire Dexia: “pretendiamo che i cittadini vengano informati, è una questione che riguarda milioni di euro presi dalle loro tasche”, lamenta Cavicchi. “Chiediamo e pretendiamo trasparenza”, gli fa eco il capogruppo di Ppf, “è una cosa che manca in tutta questa vicenda: fino alla decisione di annullamento unilaterale ci davano dei demagoghi e dei bugiardi per via del nostro esposto, sostenendo che il derivato generasse utili, dopo hanno cambiato idea compiendo un’operazione rischiosa che ha portato il Comune ad aprire due contenziosi giudiziari, di cui uno all’estero di cui non sappiamo nulla e i quali ogni anno accantoniamo un milione di euro a bilancio nell’eventualità che vadano male”.

E se la giunta continuerà a non fornire tali informazioni, “siamo pronti ad attivare la prefettura – avverte Tavolazzi -, perché riteniamo leso il diritto dei consiglieri comunali di essere dovutamente informati prima di prendere decisioni su temi così rilevanti per al collettività”.

Non tarda ad arrivare la risposta dell’assessore Luigi Marattin che, a modo suo, parla di “pura follia”: “è ovvio che se Ppf e Lega nord fanno un esposto la Corte dei Conti si deve attivare e le ispezioni ne sono una naturale conseguenza”. Ma da qui a dire che la giunta era a conoscenza di una indagine in corso e ha voluto tacere il fatto è un collegamento che Marattin respinge con forza: “alla richiesta di accesso agli atti feci scrivere alla dirigente del Servizio bilancio per accelerare i tempi di risposta”. Dal momento in cui la Corte dei Conti viene attivata, ci sono cinque ani di tempo per vagliare e concludere il realtivo procedimento. “tavolazzi ci chiedeva i verbali dalla guardia di finanza redatti in occasione dell’acquisizione degli atti e il regolamento, all’art. 11, lo vieta se riferiti a procedimenti in corso. Ma noi non siamo a conoscenza, e non potremmo esserlo, se ci sia una indagine in corso o se siamo ancora al livello di atti conoscitivi”.

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