Si era accorta che il suo bambino non si muoveva più nella pancia. Consigliata dai familiari, si recò di prima mattina al pronto soccorso. E qui venne operata d’urgenza. Il bimbo è nato con un parto cesareo. Era lo scorso 10 marzo. Nel corso dell’ operazione i chirurghi hanno notato come il liquido fosse praticamente assente. Il neonato era sommerso nel meconio. Circostanza che avrebbe causato l’ipossia che a sua volta ha portato a gravi danni cerebrali che si temono permanenti. Dopo la terapia intensiva neonatale il piccolo è stato dimesso tre giorni fa dall’ospedale di Cona. E al momento nessuno è in grado di dire ai genitori se il loro figlio, in conseguenza di quella sofferenza fetale, potrà camminare, se sarà in grado di parlare, quale tipo di vita potrà condurre.
Il padre e la madre hanno sporto denuncia contro i medici che hanno seguito in fasi successive la vicenda e ora il fascicolo aperto dal pm Ombretta Volta, che ha fatto sequestrare le cartelle cliniche, per valutare eventuali colpe mediche ha visto iscritti nel registro degli indagati il ginecologo che seguì la partoriente e due dottoresse di turno quel giorno.
Secondo la querela l’ultimo monitoraggio era stato eseguito cinque giorni prima, senza evidenziare particolari problematiche. La visita successiva venne programmata a otto giorni di distanza, per il 13 marzo. Di lì a breve era atteso il parto naturale.
Ieri in incidente probatorio, davanti alle difese (sostenute dagli studi Bolognesi e Linguerri) e alla parte offesa (i genitori assistiti dall’avvocato Antonio Boldrini), il gip Monica Bighetti ha nominato due periti. Si tratta del professor Francesco De Ferrari di Brescia, medico legale, e del dottor Michele Costa di Milano, ginecologo. A loro è stato affidato un quesito articolato e complesso per chiarire se il nascituro fosse affetto da qualche patologia, se le cause di quanto successo fossero prevedibili, se si poteva intervenire tempestivamente e in quale modalità. Le conclusioni degli esperti incaricati dal tribunale sono attese tra 60 giorni.
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